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CRONACA | 13 marzo 2023, 19:53

Una piattaforma -Valle d'Aosta outdoor Gis

ei prossimi giorni, alla Cittadella dei giovani di Aosta, sono previsti diversi atelier con le scuole, i professionisti e i giornalisti

Una piattaforma -Valle d'Aosta outdoor Gis

Dalla comunicazione dei rischi naturali alla loro gestione, passando per la formazione dei cittadini fino alle azioni da mettere in campo. Sono le quattro facce del progetto Pitem Risk, finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014-2020, arrivato alle sue battute finali. "Il Pitem Risk è il frutto di almeno due annualità di programmazione europea nel quale abbiamo sviluppato tantissimi progetti" focalizzati "sullo studio del rischio e su come conoscerlo meglio", spiega Raffaele Rocco, dirigente della Regione Valle d'Aosta e coordinatore del progetto che raggruppa, per l'Italia, oltre alla Valle anche il Piemonte e la Liguria. I risultati finali del Pitem sono stati presentati questo pomeriggio alla Cittadella dei Giovani di Aosta.

A raccoglierli e illustrarli è un'apposita guida realizzata dalla Regione Valle d'Aosta in collaborazione con la Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur. Per la parte relativa alla comunicazione del rischio, sono stati realizzati un sito web dedicato, un documento strategico di comunicazione dei rischi destinato, una sorta di vademecum per chi si occupa di comunicazione in situazione di emergenza, un kit informativo composto da cinque video sui rischi in montagna, un portale della memoria storica in cui si trovano dati e mappe relativi a eventi naturali storici e il sito MeteoGram che vuole raccogliere le osservazioni meteo derivanti dalle segnalazioni fatte da diverse associazioni di meteo-appassionati e dai singoli cittadini. Sul fronte della gestione, il progetto ha permesso di creare una piattaforma -Valle d'Aosta outdoor Gis- dove il cittadino può trovare tutte le informazioni aggiornate in tempo reale per poter pianificare al meglio e in sicurezza la sua attività outdoor.

A questa si aggiungono l'applicazione Meteo 3R dedicata alle previsioni meteo e alle allerte di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta; il portale Dov'è la mia casa? utile a far conoscere in modo semplice e immediato i pericoli naturali che ci circondano; un geoportale transfrontaliero sui rischi naturali; la costituzione dell'osservatorio regionale dei rischi maggiori nella regione Provenza Alpi Costa Azzurra. Quanto alla formazione, è stata sviluppata un'applicazione in realtà virtuale, Vr avalanche, per la formazione del grande pubblico e dei giovani sul pericolo delle valanghe. Grazie ad un visore collegato ad un computer, l'utente si ritroverà coinvolto in una valanga e dovrà mettere in pratica un procedura di autosoccorso guidata per salvare il compagno di escursione.

Strumenti tecnologici simili sono stati sviluppati per la formazione degli operatori del soccorso in caso incendi o di alluvioni, insieme a una piattaforma di e-learning dedicata a cittadini, amministratori, tecnici e volontari della protezione civile con diversi corsi disponibili. L'intero progetto si è svolto coinvolgendo cittadini, addetti ai lavori, studenti e giornalisti in vari incontri sul territorio. Il loro coinvolgimento è stato utile anche per la redazione di piani di protezione civile partecipati. "Durante questo percorso, ci siamo resi conto che gli amministratori non sono del tutto consapevoli dei rischi del loro territorio e dei rischi giuridici che corrono se non se ne occupano", spiega Luca Ferraris, presidente della Fondazione Cima, centro internazionale in monitoraggio ambientale.

Che aggiunge: "Abbiamo capito che l'unione dei Comuni non è l'unione delle comunità ma dei distinguo, delle parrocchie, delle disaggregazioni. Occorre lavorare per rafforzare quello spirito di coesione che oggi ancora manca. Abbiamo poi scoperto che l'abbandono dei territori non è solo la causa dei rischi naturali ma anche l'effetto: certe comunità si spopolano anche a causa dei rischi che fanno si che vivere in quel territorio non sia più sostenibile".

Nei prossimi giorni, alla Cittadella dei giovani di Aosta, sono previsti diversi atelier con le scuole, i professionisti e i giornalisti. Questo pomeriggio è invece toccato ai sindaci e agli amministratori. L'eredità del progetto toccherà da vicino anche la politica e permetterà di avviare "una riflessione strategica- spiega l'assessore al Territorio della Regione Valle d'Aosta, Davide Sapinet- per individuare linee di azione e politiche attive e attente sia alle esigenze naturali correlate agli effetti del cambiamento climatico che ai bisogni delle popolazioni che vivono il territorio di montagna e devono sviluppare le proprie attività", il tutto "in un'ottica di sostenibilità del rischio, che tenga cioè conto delle diverse normative in vigore, della cultura di un popolo che da sempre convive con i rischi idrogeologici e della disponibilità finanziaria per individuare gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico in una prospettiva di sviluppo sostenibile".

red

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