/ Consiglio Valle Comuni

Consiglio Valle Comuni | 27 febbraio 2023, 10:52

Gli astenuti, gli annegati, strage di Cutro e Piantedosi

I morti annegati davanti alle coste calabresi sono responsabilità di chi chiude le frontiere e non apre canali legali e sicuri d'ingresso in Europa. Il deputato della Valle d'Aosta si astiene e valle d'Aosta aperta lo critica

Gli astenuti, gli annegati, strage di Cutro e Piantedosi

Tra le vittime dei migranti ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. In tutto i minori morti nel naufragio sarebbero 14: 9 bambini e 5 bambine. «Ennesima tragedia che non può lasciare indifferenti» dice il capo dello Stato Sergio Mattarella che sollecita l’Ue a un impegno «per sottrarre il fenomeno ai trafficanti».

Ma la settantina di morti nel nafragio di Cutro non turbano più le coscienze. E rincresce che non si turbino i valdostani che dell’accoglienza ne avevano fatto un cifra.

I tempi cambiano e la Valle d’Aosta non si è opposta al decreto Piantedosi. Nessuno forza politica ha preso posizione. Peggio ancora il deputato della Valle d’Aosta votato dai valdostani per porre un argine alla destra si è astenuto.

Come sostiene Valle d’Aosta Aperta “quando è arrivato il momento di votare la fiducia sulla conversione in legge del famigerato Decreto Piantedosi, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori, tutte le opposizioni hanno votato contro”. Solo 3 deputati si sono astenuti: tra questi il deputato Franco Manes.

Come spiega VdA Aperta “Il decreto ordina alle ONG di procedere allo sbarco subito dopo ogni operazione (pur in presenza di altre persone in difficoltà in mare), oltre ad aggravare gli adempimenti della flotta civile impegnata nei salvataggi nel Mediterraneo centrale”. Sono misure sono state criticate da tutta la società civile italiana, compresi i vescovi, e dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite che accusa: «Punirebbe sia i migranti che chi cerca di aiutarli».

“Questo decreto – aggiunge VdA Aperta -  accompagnato dalla prassi governativa di assegnare come porti di sbarco luoghi lontani, contrasta con quanto sancito dall’UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare) e di fatto causa la morte per annegamento di migliaia di persone, dato che, senza le navi delle ONG, alcune zone di mare restano prive di monitoraggio o vengono lasciate alle motovedette libiche, che riconsegnano i profughi ai campi di internamento e tortura. Perché è evidente che la presenza delle ONG non sia un pull factor, ovvero un fattore di incentivo delle partenze, come urlato dalle destre: l'umanità si sposta, parte, sfidando la morte, perché è l'unica scelta che le rimane per conquistarsi una vita più dignitosa”.

pi.mi.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore