Se è troppo bello per essere vero allora probabilmente non è vero, recita il detto. E in effetti non era vero che ci fosse una vera volontà a favorire la ricomposizione degli autonomisti. Infatti hanno bruciato Renzo Testolin ancor prima che iniziasse il mandato.
Nemmeno il nostro acuto commentatore delle cose valdostane, Romano Dell’Aquila, nel suo articolo pubblicato nei giorni scorsi dal titolo: “Dura minga, dura no” relativo alle prospettive di durata del Giunta ci aveva azzeccato. Infatti la preannunciata giunta Testolin è abortita per un voto.
Dopo il dibattito sul programma di governo, durato l'intero pomeriggio del Consiglio straordinario del 24 febbraio 2023, il Consigliere dell'Union Valdôtaine Renzo Testolin non ha ottenuto i 18 voti necessari per essere eletto a nuovo Presidente della Regione.
Ha riportato solo 17 voti, mentre vi sono state 1 scheda nulla, 13 bianche, 1 voto a favore del Consigliere Rosaire, 1 al Consigliere Rollandin, 2 al Consigliere Cretier.
E ora? E ora subito l’incarico esplorativo al presidente in carica Luigi Bertshty. L’obiettivo è un governo di scopo per l’approvazione della elettorale e poi al voto anticipato. Ma se l’intesa di scopo funziona allora si può arrivare fino al 2025 per accontentare i consiglieri che al prossimo giro elettorale saranno degli illustri trombati.
Domenica Bertschy interverrà da presidente alla Festa della Valle d'Aosta, che ricorda l'Autonomia e lo Statuto speciale. Poi dovranno ripartire le trattative tra i partiti presenti in Consiglio, per trovare una quadra entro il 25 marzo.
Per la soddisfazione di Aurelio Marguerettaz torna in pista la destra, ma è inevitabile che nell’Uv la spaccatura si farà sentire: troppi i consiglieri giubilati, Roberto Barmasse, Erik Lavevaz, Renzo Testolin, ed i consiglieri oggi in carica che dovranno lasciare il posto ai nuovi entrati della destra. E poi non ci sarà più posto per Carlo Marzi ed il Pd.
Una situazione davvero complicata voluta da chi guarda la sedia oggi piuttosto che un forte autonomista domani.
Carbonari, codardi e traditori senza morale hanno voluto spettacolarizzare l’affossamento dell’Uv, della ricomposizione autonomista, la trombatura di Renzo Testolin il quale merita tutta la solidarietà possibile.
E ci sono riusciti. L’Uv è sconcertata, il popolo unionista si sente tradito e calpestato dopo che carbonari, codardi e traditori non hanno tenuto conto dei deliberati degli organi statutari.
Chi non condivide le direttive del partito farebbero bene ad andarsene e lasciare il seggio ottenuto dagli elettori che si fidano del partito; un po’ meno della lista.