Ad una meraviglia ed eccezionalità paesaggistica come il Cervino e la sua catena montuosa, non corrisponde un’altrettanta qualità del costruito nel cuore di Cervinia e questo è un dato di fatto. Infatti è evidente che dopo i prestigiosi progetti di Mollino e Libera è necessario un tentativo di riprendere un discorso di qualità dell’architettura costruita che sembra dolorosamente interrotto da decenni a Cervinia, un tempo perla delle Alpi ma che oggi ha preso di qualità urbanistica.
Ora un grande e avveniristico progetto per la costruzione del THE STONE che si propone in continuità genealogica con la ricerca innovativa che un tempo è appartenuta alle nostre valli ma che ora su dive praticare con coraggio.
THE STONE è una nuova costruzione residenziale concepita nel dialogo con il Cervino e con la straordinaria tradizione dei megaliti in Valle D’Aosta che si trova nel cuore di Cervinia, al centro della cittadina, alle spalle della via principale, all'interno dello spazio dell’ex Hotel Fosson.
“Sulla base di una visione di architettura come ‘corpo’, fisico e materico – spiegano i promotori del progetto - abbiamo immaginato che questo corpo architettonico debba ‘parlare’ e ‘interagire’ con il paesaggio, la natura e la storia, attraverso un linguaggio che sappia esprimere appartenenza e futuro”.
THE STONE in questo senso rappresenta una straordinaria occasione di proporre un’immagine di Cervinia che vada oltre la funzione e la proprietà dell’edificio e diventi referenza architettonica.
Il progetto architettonico di The Stone
Spiegano ancora i promotori “La centralità e il fulcro ispiratore del Cervino, la montagna per antonomasia, ha portato ad assumere quale cifra stilistica del progetto il Megalito: il termine Megalito proviene dall’unione di due parole del greco antico: μέγας, traslitterato mégas, cioè “grande” e λίθος, líthos, che significa ‘pietra’. La metafora del monolite, della pietra e della roccia permea il progetto ed è sintetizzata nel label THE STONE”.
Dicono i progettisti: “Abbiamo pensato che, con umile coraggio, nella sinestesia creativa della metafora, l’edificio dovesse sia guardare e vedere il Cervino, che dialogare con lui con appartenenza”.
Cervinia non è nuova a interventi di visione architettonica innovativa che sia costruita per guardare questa meravigliosa montagna e allo stesso tempo reclami una maggiore enfasi su aspetti identitari declinati con linguaggio dialettale ed internazionale come negli importanti casi della Casa del Sole di Carlo Mollino, dell’Albergo/Rifugio Pirovano di Franco Albini, del Condominio Giomein di Mario Galvagni, del Condominio Cielo Alto di Roberto Dolza e della Casa dello scalatore di LCA architetti, che evidenziano architetture che hanno sperimentato tipi edilizi, materiali, sistemi costruttivi, dialogo con il paesaggio e la natura, all’interno dell’abitato.
Nello specifico del progetto, lo sviluppo in altezza del volume risponde alla scelta di diminuire al massimo l’ingombro a terra del volume esistente, riducendone l’impatto di almeno 50%: l’area di pertinenza dell’edificio ad oggi è sostanzialmente satura, mentre con lo sviluppo verticale sarà in gran parte liberata e, di fatto, restituita alla fruizione.
Quanto ai rivestimenti esterni, elemento centrale sull’impatti visivo e estetico e chiaramente non comprensibile nelle viste circolate, l’edificio sarà rivestito esternamente in lastre in gres ricalcanti la pietra naturale in armonia con il paesaggio, con varianti e texture che verranno valutate nel dettaglio di concerto con la Soprintendenza, sia precedentemente alla fase esecutiva che in fase di cantiere, unitamente ai particolari costruttivi, alle finiture, agli elementi decorativi e ad ogni altro elemento che necessitasse di approfondimenti tecnico-progettuali.
Ovviamente l’efficienza energetica sia un elemento centrale di ogni sviluppo di ultima generazione e, proprio nell’ottica di rispetto ambientale, l’edificio è concepito ad alta efficienza energetica.
I progettisti ribadiscono che THE STONE va letto in un contesto in cui in Cervinia esistono altri edifici a 8/9 piani, in primis la Casa del Sole alta 36 metri, realizzazione dell’Architetto Mollino, ripresa in ogni manuale di Architettura, e anche, crediamo meno gloriosamente, alcuni altri edifici più recenti di pari altezza; inoltre integra un volume contenuto che ospiterà dalle 9 alle 12 unità residenziali con superfici dagli 80 ai 160 mq (in alcuni casi le unità a tutto piano potranno essere divise in due unità più piccole)".
A chi obietta l’eventuale sottrazione di posti letto alberghieri, trasformando l’ex Hotel Fosson a residenza, “riteniamo questa osservazione – sottolineano i progettisti dello studio di architettura Peluffo & Partners - del tutto fuorviante stante che ci risulta che il nostro committente Gruppo V.I.CO. General Contractor abbia creato negli ultimi anni almeno 500 posti letto alberghieri con le ultime operazioni del GH Cervino e del TH Courmayeur, senza contare l’AD Gallias di Bard”.
Le due foto sopra sono Simulazioni di interior design che ogni proprietario potrà personalizzare