è partiti qualche mese fa con le fioriere, perché “il bello chiama il bello”. Da oggi le principali aree rifiuti del Comune di Charvensod avranno anche un tocco artistico, con pannelli ed installazioni che, oltre a dare una connotazione estetica a zone generalmente viste come poco “accoglienti”, hanno l’obiettivo di sensibilizzare ad una corretta differenziazione dei rifiuti e di stimolare la popolazione a mantenere pulite e decorose le aree.
È il progetto “Rifiuti il bello?”, presentato oggi all’area rifiuti di Pont-Suaz e che, prossimamente, coinvolgerà altre postazioni. La prima installazione, realizzata dallo tsarvensolèn Fabio Cuffari dell’Associazione culturale Alfa insieme ai volontari ed al digital designer Andrea Carenzi, presenta, sul lato visibile da est, una persona che invita alla corretta differenziazione per il rispetto della natura, mentre il lato esposto a ovest riproduce una fotografia di Pont-Suaz risalente a inizio Novecento, con la presenza del ponte, del santuario e della cascina ubicata dove ora sorge il plesso della scuola secondaria di primo grado.
“Abbiamo usato dei pannelli, degli acrilici e dei trattamenti fatti per durare nel tempo – ha spiegato Fabio Cuffari. Il personaggio rappresenta ognuno di noi e dietro si vede la natura che approva il gesto di gettare correttamente i rifiuti. Dall’altro lato abbiamo usato colori più seppiati per dare l’idea del passato, puntando più l’attenzione sul territorio. La stilistica che abbiamo usato è la stessa dei pannelli di Plan Félinaz, per dare un senso di continuità”.
“Abbiamo voluto invertire il paradigma secondo cui queste aree sono considerate degli immondezzai: sporche, non curate e luoghi di abbandono scriteriato di rifiuti. Il posizionamento dei fiori avvenuto questa estate e ora l’installazione di una prima forma d’arte vogliono far capire che il mantenimento del decoro dell’area equivale al rispetto del bene collettivo e alla tutela dell’ambiente”, ha affermato l’assessore all’ambiente e al territorio Patrick Ronzani.
“Viviamo in una società che ha fatto dell’immagine uno dei suoi punti focali, siamo ormai più abituati a guardare le immagini piuttosto che a leggere i regolamenti. Ogni area ha le sue istruzioni per l’uso, spesso totalmente ignorate dai conferitori; l’arte visiva, è il nostro auspicio, dovrebbe colpire innanzitutto chi si reca a buttare l’immondizia interrogandolo, se non altro, sul motivo per il quale sia stata posizionata un’installazione artistica in un punto in cui si raccoglie l’immondizia, per spingerlo poi a dedurre il messaggio trasmesso, a tradurlo in pratica e a rispettare, con senso civico, semplici regole civili”, conclude il sindaco di Charvensod Ronny Borbey.













