Il fatto non sussiste. E' la formula con la quale il giudice di pace di Aosta, Giuseppe De Filippo, ha assolto il presidente dell'Unité des communes valdôtaines Mont Emilius nonché sindaco di Gressan, Michel Martinet, che doveva difendersi dall'accusa di lesioni colpose gravi. Martinet era stato citato a giudizio da un ciclista e nato dalla denuncia di un aostano che era rimasto ferito sulla pista ciclabile lungo la Dora Baltea, all'altezza del Comune di Pollein.
La causa è iniziata nel febbraio 2020 ed aveva suscitato scalpore e reazioni a favore di Martinet. Anche il Consiglio di amministrazione del Celva espresse piena solidarietà al sindaco di Gressan Michel Martinet che, in qualità di presidente dell’Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius, è stato citato a giudizio con l'imputazione di lesioni personali colpose aggravate.
disse all'epoca Franco Manes, presidente del Celva e oggi candidato alla Camera dei deputati per la lista Valle d'Aosta. “Siamo vicini e sosteniamo il collega Martinet. Tutti i Sindaci, nel corso della propria esperienza amministrativa, rischiano di confrontarsi con ipotesi di reato, anche molto gravi, determinate dalla natura peculiare del nostro territorio valdostano. Nel rispetto del lavoro degli inquirenti, ancora una volta sottolineiamo come sempre più le responsabilità civili, amministrative, erariali e penali sono imputate ai Sindaci e questo non è più tollerabile. Troppo spesso gli amministratori degli enti locali sono bersaglio di sensibilità sintomatiche di una società fuori misura”.
Il tutto è da ricondurre alla causa intentata da un ciclista che dice di essere caduto mentre percorreva la pista ciclabile nel tratto compreso dentro i confini di Pollein. Nessuno ha potuto accertare le cause della caduta.
Infatti le escoriazione e la frattura delle costole riportate dal ciclista al quale i sanitari si sono riservato 40 giorni di prognosi sono state provocate sicuramente da un incidenti ma nessuno, al momento ha ricostruito la dinamica: era al cellulare; andava in bici mentre si sbucciava una banana; si sarà voltato per guardare il panorama? Sono domande più che lecite. Si sa che ci sono gli speculatori degli infortuni; ovvero cercano indennizzi vari per campare, ma perseguire penalmente un pubblico amministratore è grottesco.
Di questo passo bene farebbero i sindaci chiudere aree verdi, piste ciclabili, parchi pubblici, soprattutto per bambini. Se rischiano processi penali o civili per incidenti per i quali non hanno alcuna responsabilità. Nessuno è obbligato andare in bicicletta sulle piste ciclabili, portare i bambini a giocare nei parchi o allenarsi e svolgere attività fisica e sportiva nelle aree verdi. Chi lo fa deve sapere che dovrebbe farlo a proprio rischio e pericolo proprio fatta salva l’accertata e grave incuria imputabile ad un amministratore.