"I dati confermano un’elevata qualità dell’acqua di partenza, di origine sotterranea e quindi protetta. In città viene consumata un’acqua conforme agli standard stabiliti dal D.Lgs 31/2001 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano che è microbiologicamente pura già all’origine: un’acqua da bere con tranquillità, riducendo i costi economici ed energetici per il trasporto dell’acqua in bottiglia, con un bel risparmio a fine mese per le famiglie". Corrado Cometto, assessore comunale di Aosta alla Gestione del territorio, commenta i dati presentati nei giorni scorsi sulla qualità dell'acqua erogata dall'acquedotto di Aosta. Anche l’Ordine dei medici valdostani ha rappresentato apprezzamento per il livello qualitativo dell’acqua erogata.
Nella serata di lunedì 4 aprile il sindaco Gianni Nuti e l’assessore alla Gestione del territorio, Corrado Cometto, accompagnati dal dirigente dell’Area T2 Marco Framarin, sono intervenuti alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OMCeO).
"L’incontro - si legge in una nota dell'Amministrazione comunale - ha rappresentato l’occasione per salutare il Consiglio presieduto da Roberto Rosset, ribadendo i legami di collaborazione e di stima nei confronti dei medici e degli odontoiatri valdostani che, unitamente ai rappresentanti delle altre professioni sanitarie, sono stati in prima linea per contrastare la pandemia negli ultimi due anni, e per questo motivo sono stati tra i lavoratori maggiormente esposti, pagando un pesante tributo in termini di vittime".
Nel corso dell'incontro l’assessore Cometto e il dirigente comunale hanno illustrato al Consiglio dell’OMCeO la brochure “Qualità dell’acqua nei punti di approvvigionamento della rete dell’Acquedotto Comunale di Aosta 2021”, curata dal Servizio Acquedotto del Comune di Aosta dell’Area T2.
La pubblicazione, promossa in concomitanza con la “Giornata mondiale dell’acqua”, riporta i dati della qualità dell’acqua dell’acquedotto nei punti di approvvigionamento dai sette pozzi: Cogne n.19, Cogne n.3, utilizzato fino al 2016, Montfleury, Solarolo, Birreria, Giardini e Prato Fiera più la sorgente di Entrebin nel periodo dal 2013 al 2020, evidenziando, attraverso la serie storica, il rispetto dei diversi parametri chimico-fisici e microbiologici.
In particolare, le acque distribuite dall’acquedotto comunale, rientrando nel range di valori 138-433 mg/l nella misurazione del residuo fisso, potrebbero essere classificate come “acque oligominerali” utilizzando la classificazione delle acque in bottiglia.
"Peraltro - sottolinea la nota - dal 2020 il Comune di Aosta sta lavorando alla stesura di un proprio Piano di Sicurezza dell’Acqua (PSA), di cui il documento presentato per la Giornata mondiale dell’acqua è un anticipo".
Il Piano entrerà a far parte per la valutazione dei dati storici, concretizzando un approccio basato sulla valutazione dei rischi, come previsto dalle ultime disposizioni normative, che renderà ancora più efficiente e sicura la gestione del sistema idrico.
Da parte sua il presidente Rosset ha ricordato che l’Italia è il primo Paese produttore mondiale di acque minerali e anche il terzo consumatore dopo gli Emirati Arabi e il Messico.
"Se il primo dato ci conforta per il giro d’affari che crea (2,3 miliardi di euro) e i conseguenti posti di lavoro, la spesa per pubblicità vale da sola 105 milioni di euro - ha commentato Rosset - il secondo dato ci sconcerta perché non vi sono motivazioni razionali che ne giustifichino un così largo impiego mentre, viceversa, la sicurezza, il rigore dei controlli, le qualità organolettiche con la giusta quantità di sali minerali necessari a mantenerci in salute dovrebbero essere motivazioni più che sufficienti ad indurre il cittadino a dire addio ai carrelli colmi di acqua in bottiglia, alla fatica di caricare le casse in auto e trasportarle fino a casa".
L’acqua a km O è fresca e non corre il rischio di essere stoccata a lungo nei magazzini o magari esposta a luce e calore dentro le bottiglie di plastica, con il rischio di alterarne le caratteristiche, non inquina e non è necessario far viaggiare dei camion per trasportare le bottiglie: "imbottigliare e trasportare 100 litri d'acqua per 100 chilometri - consluso Rosset - 'costa' all'ambiente ben 10 kg di anidride carbonica".













