Era stato realizzato negli anni '80 ed era costato alla Regione Valle d'Aosta 30 milioni di euro. Non è mai entrato in esercizio e l'amministrazione ha nel tempo iniziato a riconvertirne gli spazi, partendo dalla stazione di Cogne. Ora, dopo due tentativi andati a vuoto, il trenino di Cogne è stato venduto all'asta per 31.150 euro alla Valente spa di Milano, attiva nel settore delle attrezzature ferroviarie.
L'ex tramvia era stata costruita per collegare Cogne con Pila dall'azienda Cogne per lo sfruttamento minerario. La sua riconversione per uso civile, per problemi di sicurezza, diverse defezioni progettuali e l'utilizzo di materiale non idoneo, non è mai entrata in funzione.
Locomotori e carrozze erano già finiti all'asta in due precedenti occasioni andate deserte, in cui si era passati da una base di 630.000 euro ad una di 110.000. Al terzo tentativo, nel novembre scorso, il prezzo di partenza si abbassa ancora, fermandosi a 30.000 euro.
"Con la svendita del materiale rotabile della ferrovia del Drinc a 30.000, purtroppo un altro pezzo di storia se ne va", scrive su Facebook la capogruppo del Progetto Civico Progressista in Consiglio Valle, Erika Guichardaz. Che aggiunge: "Qualsiasi realtà avrebbe valorizzato quella miniera, la ferrovia e la miniera di Colonna. Era un'ottima occasione per Pila e Cogne, ma anche qui non si ha nessuna visione".
Sulla stessa linea anche il comitato Cuore di ferro Valle d'Aosta che ribadisce "il valore storico e quello pratico" della ferrovia del Drinc, che proprio quest'anno compie 100 anni, "come collegamento d'emergenza da utilizzare in caso di chiusura della strada regionale".
E conclude: "Apprendiamo che il trenino è stato venduto e che le infrastrutture saranno smantellate, contravvenendo oltretutto ai nobili propositi 'green'di sviluppo sostenibile. Ci domandiamo quale sia il futuro riservato al tracciato della ferrovia e perché non si sia voluto, almeno, mantenere una testimonianza così importante del nostro passato".