“Numerose le persone che si sono rivolte al Codacons VdA in merito l’ospitalità in strutture private dei profughi disponibili all’accoglimento, ma con precise indicazioni e condizioni nell’utilizzo. Prova ne sono le lettere che sono giunte ad alcune testate locali con le quali persone generose lamentano di non aver avuto risposte esaurienti”. E’ quanto spiega una nota dell’assoiazione di consumatori Codacons VdA.
“Chi volesse ospitare i profughi ucraini in arrivo in casa propria ha diversi mezzi per farlo – spiega il Presidente Giampiero Marovino che aggiunge – i Comuni di diverse città hanno attivato varie modalità per poterlo fare, anche in collaborazioni con associazioni e organizzazioni come Caritas o Croce Rossa”.
Infatti, i cittadini italiani che intendono accogliere ucraini in fuga, devono rivolgersi alla prefettura del proprio Comune, o comunque monitorare i siti della propria città, della propria Regione e delle principali organizzazioni che vi operano per vedere se sono state attivate iniziative specifiche.
“In Valle poco sanno – sottolinea Marovino - coloro che vogliono mettere a disposizione la propria abitazione a profughi dall’Ucraina e quindi sarebbe opportuno che la Regione riconoscesse un’indennità di locazione a chi mette a disposizione l’alloggio; assicurasse la copertura delle spese per l’energia elettrica, il gas e quant’altro rappresenta un onere chi mette a disposizione l’alloggio”.
Codancons VdA propone ancora che “nel caso la Regione non riconoscesse l’indennità di locazione i Comuni dovrebbero stabilire che l’IMU a carico di chi mette a disposizione un alloggio per i profughi sia calcolata di 365/esimi e quindi dedurre dall’Imu annuale la quota parte del periodo in cui l’alloggio è stato utilizzato da profughi”.
Nella nota Codacons VdA si legge: “Sono solo alcune proposte che Codacons VdA formula in attesa di avere un incontro con la Regione”.