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CRONACA | 10 febbraio 2022, 19:28

Ancora un morto per covid in Valle

Dall'11 via la mascherina all'aperto, obbligo al chiuso fino al 31 marzo

Ancora un morto per covid in Valle

Sono 109 i contagi da coronavirus in Valle d'Aosta oggi, 10 febbraio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrato un morto. I nuovi casi portano il totale delle persone positive da inizio emergenza a 30.570. I positivi attuali sono 2.450 di cui 2.406 in isolamento domiciliare, 49 ricoverati in ospedale, tre in terapia intensiva. I guariti complessivi 27.598: sono 231 in più rispetto a ieri. I casi fino ad oggi testati sono 125.997, i tamponi complessivamente effettuati 452.005. Con il decesso segnalato oggi salgono a 514 le persone decedute in Valle d’Aosta risultate positivi al covid da inizio epidemia.

Dall'11 via la mascherina all'aperto, obbligo al chiuso fino al 31 marzo

Da venerdì 11 febbraio si potrà circolare liberamente all'aperto in tutta Italia senza indossare la mascherina. Basterà portarla con sé in caso di affollamento. Stadi al 75%.

L'obbligo di girare sempre con la mascherina addosso, a meno che non si faccia attività sportiva, era in vigore da Natale: il "dl Festività", varato il 24 dicembre ed entrato in vigore proprio il 25 (in origine vigente fino al 31 gennaio, poi la proroga fino al 10 febbraio), lo reintroduceva per fronteggiare la variante Omicron che imperversava, e che nel giro di un paio di settimane sarebbe arrivata al picco di oltre 200mila nuovi casi al giorno.

Una decisione che fu presa nell'ottica del tentativo di raffreddare la curva, mentre peraltro già diverse Regioni optavano autonomamente per l'obbligo, e che di fatto azzerò buona parte del significato della suddivisione regionale in zone: lo schema originale del sistema "a colori" prevedeva infatti che solo in zona bianca fosse possibile evitare la mascherina all'aperto, mentre il decreto natalizio impose l'obbligo a tutto il territorio nazionale.

Analoga e speculare decisione oggi: a fronte delle prime ipotesi secondo cui la libertà di girare senza mascherina sarebbe tornata solo nelle (ancora rare) Regioni in zona bianca, la decisione del ministro e del Governo è quella di sciogliere l'obbligo per tutti, anche per le tante Regioni in giallo e in arancione.

Da aprile, essendo entrati in una nuova fase, ha detto il sottosegretario Costa, "si allenteranno le misure come le mascherine al chiuso e il Green Pass'.

Su questa possibilità però, poi fonti qualificate di governo frenano. Non c'è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell'obbligo dell'uso delle mascherine al chiuso a partire dal primo aprile, ovvero successivamente alla eventuale fine dello stato di emergenza. Tutto dipenderà dall'andamento del quadro epidemiologico, dicono ipotizzando l'utilizzo dei dispositivi di protezione anche dopo il 31 marzo.

Rimane invece l'obbligo di mascherine al chiuso, formalmente, come tutta l'ordinanza, fino al 31 marzo: sarà quello il nuovo fronte, la nuova prospettiva di un altro passo, stavolta cruciale, quello di entrare in un locale o in un negozio senza mascherina.

Ad avviare il nuovo corso è l'arrivo dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che dall'11 febbraio non renderà più obbligatorio indossare le mascherine all'aperto, ma bisognerà comunque portarle sempre in tasca per proteggersi in caso di assembramenti mentre resta l'obbligo di indossarle al chiuso. Il provvedimento è in linea con le indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), per il quale "in ambienti all'aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l'utilizzo di mascherine per il viso".   

Viene specificato inoltre che l'obbligo "non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico". "Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie - prosegue il documento - sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico".

Si precisa inoltre che l'uso della mascherina "integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio".Obbligatorio, fino al 31 marzo, portare sempre con sé la mascherina e indossarla anche all'aperto in caso di assembramento, secondo quanto prevede l'ordinanza.

pi.mi.

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