Come in tante altre città italiane, anche ad Aosta si è svolto ieri, sotto le finestre del Palazzo regionale, un presidio organizzato quasi spontaneamente per chiedere ai Comuni che non lo hanno ancora fatto di inviare i certificati elettorali delle firme raccolte per il referendum sulla legalizzazione della cannabis entro giovedì 30 settembre.
Tra i promotori dell'iniziativa a livello nazionale, il Comitato Luca Coscioni e Arci.
''In Valle d'Aosta erano 12 i Comuni inadempienti - ha spiegato Chiara Giordano, del comitato valdostano Luca Coscioni - noi abbiamo provveduto a mandare a tutti delle email di sollecitazione e devo riconoscere che seppur quasi al fotofinish si sono attivati; ad oggi ne mancano solo due ma mi auguro colmino la lacuna entro giovedì".
Alla base dei ritardi, problemi di organizzazione degli uffici comunali: "Non ho ravvisato praticamente in nessun caso volontà ideologiche o politiche tese a sabotare il referendum - precisa Giordano - noi però siamo qui a sostegno di Marco Cappato e dell'associazione Luca Coscioni, che ha promosso questa e altre importanti iniziative come la raccolta di firme pro eutanasia che in Valle ha raccolto 7128 firme: un successo al di là forse delle nostre stesse aspettative".
Il mancato invio delle liste impedirebbe al comitato promotore del referendum di depositare le firme e i corrispettivi certificati elettorali presso la Corte di Cassazione, di conseguenza il referendum salterebbe.