E' attesa verso le ore 17 di oggi la sentenza nei confronti dei cinque imputati nel processo ordinario celebrato ad Aosta, ma intanto alle 13 i giudici della Corte di Appello del tribunale di Torino hanno emesso quella contro gli 11 imputati in rito abbreviato per l'inchiesta Geenna su una 'locale' aostana di 'ndrangheta. Ed è una sentenza di condanna per tutti, anche se con alcune riformulazioni di pena per qualche imputato. A 12 anni 7 mesi e 20 giorni di carcere è stato condannato per associazione a delinquere di tipo ndranghetista e per traffico internazionale di droga Bruno Nirta, 62 anni, di San Luca, considerato l'elemento di spicco della 'ndrina; per associazione di stampo 'ndranghetista nove anni di carcere per Marco Fabrizio Di Donato (51, Aosta), 5 anni e 4 mesi a suo fratello Roberto Alex Di Donato (43, Aosta) così come a Francesco Mammoliti (49, Aosta). Per l'avvocato Carlo Maria Romeo di Torino confermata la condanna a quattro anni e due mesi;
Per Giacomo Albanini accusato di favoreggiamento un anno di carcere (contro un anno e quattro mesi in primo grado); per Roberto Bonarelli (favoreggiamento) confermati un anno e sei mesi; pena ridotta da tre anni a 10 mesi e 20 giorni per Roberto Fabiani (anch'egli accusato di favoreggiamento); condanna confermata per Salvatore Filice (concorso in tentata estorsione e violazione della legge sulle armi, due anni e quattro mesi), così come per Rocco Rodi (un anno e quattro mesi) e per Bruno Trunfio (quattro anni).
L'inchiesta 'Geenna' della Dda torinese è stata condotta dai carabinieri del Ros e del reparto operativo di Aosta. Tra le parti civili i comuni di Aosta e Saint-Pierre, Regione Valle d'Aosta e associazione Libera contro le mafie.