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ECONOMIA | 06 luglio 2021, 10:30

Per le mense biologiche scolastiche dallo Stato cinque milioni da ripartire tra le Regione

Serve un tavolo di confronto su procedure e controlli e occorre garantire il finanziamento anche in futuro

Per le mense biologiche scolastiche dallo Stato cinque milioni da ripartire tra le Regione

Nella Conferenza Unificata del 24 giugno è stata sancita l'intesa sul decreto recante il riparto del fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2021. Il provvedimento dispone - in base alla rilevazione dei dati necessari all'individuazione delle stazioni appaltanti e al calcolo dei beneficiari - una ripartizione della somma di 5.000.000 di euro stanziata per il 2021.

Il Fondo è destinato a ridurre i costi a carico dei beneficiari del servizio di mensa scolastica biologica e a realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento al servizio di refezione. Il provvedimento  ne destina l'86 per cento per ridurre i costi del servizio e il restante 14 per cento per soddisfare la seconda finalità della norma primaria.

La Conferenza delle Regioni, pur esprimendo l'intesa, ha però formulato alcune raccomandazioni al Governo (contenute in un documento che si riporta di seguito, unitamente al link all'atto della Conferenza Unificata) affinché si attivi un tavolo di confronto su procedure e controlli e si garantisca la continuità del finanziamento del fondo anche per gli anni futuri.

Posizione sullo schema di Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, recante il riparto del fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2021

Intesa ai sensi dell’art. 5-bis, del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa con la richiesta al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di convocare un tavolo di confronto a seguito del quale emettere una circolare in cui condividere gli aspetti sostanziali e procedurali della norma e delle attività di controllo che, prestandosi a interpretazioni differenti, danno luogo a innumerevoli criticità operative e una disomogenea applicazione tra le Regioni e alle conseguenti difficoltà di impegno e di spesa.

Le Regioni, inoltre, sottolineano la necessità di garantire la continuità per gli anni futuri del finanziamento del fondo, anche in relazione all’importanza e complementarietà dalla misura rispetto agli indirizzi ed agli obiettivi della PAC per il periodo della prossima programmazione.

pgc/ascova

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