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CRONACA | 24 maggio 2021, 13:10

Il sindaco di Nus Camillo Rosset condannato per abuso d'ufficio e falso

In base alla legge Severino la condanna per abuso d'ufficio fa scattare la sospensione dalla carica di primo cittadino per la durata di 18 mesi

Camillo Rosset

Camillo Rosset

Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Aosta ha condannato a sei mesi di carcere il sindaco di Nus, Camillo Rosset, accusato di abuso d'ufficio. Lo stesso primo cittadino e il segretario comunale Ubaldo Cerisey hanno patteggiato inoltre sei mesi di reclusione ciascuno per falso. L'udienza si è svolta in rito abbreviato. Oltre a ciò, in base alla legge Severino la condanna per abuso d'ufficio fa scattare la sospensione dalla carica di sindaco di Nus nei confronti di Rosset per 18 mesi. Un provvedimento che cesserebbe la sua efficacia nel caso di assoluzione in appello (in caso di condanna la sospensione invece terminerebbe 12 mesi dopo la sentenza la secondo grado). L'avvocato Stefano Moniotto che assiste il sindaco ha annunciato ricorso in Appello: "E' davvero inspiegabile  - ha commentato - pensare che un sindaco debba subire una sospensione così ingiusta, che in questo caso costituisce anche un danno per la comunità di Nus".

L'inchiesta riguarda il terreno concesso dal Comune all'ex consigliere regionale Paolo Contoz (che non è indagato), cugino di primo grado di Rosset, per ospitare un padiglione da 200 metri quadrati. In base alle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Luca Ceccanti, il sindaco aveva partecipato alla riunione della giunta comunale del 20 giugno 2019 che aveva autorizzato Contoz a utilizzare il padiglione per attività di associazioni del Comune e, nonostante il rapporto di parentela, non si era astenuto. Inoltre era stato applicato un sconto del 60 per cento, non consentito, del canone Cosap (per l'occupazione del suolo pubblico), facendo sì che la tassa pagata dall'ex consigliere regionale passasse da 1.965,6 a 786,24 euro.

Durante un'altra riunione di giunta, il 9 gennaio 2020, il sindaco poi non si era astenuto ma aveva votato a favore della delibera che prorogava la concessione dal 29 febbraio al 30 maggio 2020. Un provvedimento che senza il voto di Rosset non sarebbe passato. Inoltre per "occultare la sua condotta e allo stesso fine consolidare il vantaggio di Contoz" aveva indetto una riunione di giunta, il 13 febbraio, in cui si era assentato.

L'accusa di falso fa riferimento alla falsa attestazione della presenza del segretario comunale nella riunione di giunta del 5 dicembre 2019 e a quella del segretario comunale e di un assessore nella seduta del 30 ottobre 2019, che in realtà si era svolta il giorno successivo.

red. cro.

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