Sette anni e undici mesi di reclusione: questa la richiesta di condanna avanzata dal pm Michele Permunian di Locri a carico dell’ex sindaco di Riace Domenico Mimmo Lucano nel corso del processo “Xenia”, che ha come oggetto la gestione dei progetti di accoglienza dei migranti nel Comune. Lucano è accusato di aver promosso un’associazione a delinquere finalizzata alla “commissione di u numero indeterminato di delitti contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio”. 4 anni e 4 mesi è invece la richiesta per la compagna dell’ex primo cittadino, Lemlem Tesfahun.
Il ministero dell’Interno, tramite l’avvocatura dello Stato, ha a sua volta chiesto un risarcimento danni da 10 milioni agli imputati, con una provvisionale di 2 milioni di euro. Ad aprire la requisitoria è stato il procuratore. La requisitoria è stata aperta dal procuratore Luigi D’Alessio, che ha sottolineato “l’enorme rilievo mediatico” che l’inchiesta ha assunto col passare dei mesi.
Un modello, quello di Riace e di Lucano, fatto a pezzi dal pm Permunian e dall’inchiesta del procuratore capo Luigi d’Alessio. Nella requisitoria del pm Michele Permunian viene indicato Lucano come “dominus assoluto”, per il pm non ci sono dubbi circa la centralità del ruolo dell’ex sindaco che “sapeva di trasgredire le regole”.
“Il denaro qui è arrivato in quantità ma ai migranti sono finite le briciole”, ha detto D’Alessio, che smentisce pressioni politiche sul processo, non “all’ideale nobile dell’accoglienza” ma al contrario “alla mala gestione che ha penalizzato proprio i migranti andando a favorire clientele con le associazioni che beneficiavano dei finanziamenti”.
Mimmo Lucano, difeso dagli avvocati Giuliano Pisapia (ex sindaco di Milano) e Andrea Daqua, la pensa esattamente l’opposto. “La richiesta così alta è l’ennesima dimostrazione che Riace e il modello che avevamo realizzato fanno paura. È stato un ideale politico che vogliono distruggere. Non è un caso che comincia tutto nel 2016 quando l’area progressista apre le porte alla criminalizzazione della solidarietà in Italia e in Europa. Dopo arriva Salvini e completa l’opera. Non è nemmeno un caso che oggi a Riace l’accoglienza ancora resiste e la mission continua senza fondi pubblici e tra mille difficolta. Questa è la risposta più forte. Oggi è stata la giornata della Procura. Ma l’ultimo capitolo si deve ancora scrivere”, ha detto l’ex sindaco di Riace.