La situazione di isolamento prolungato ha influenzato inevitabilmente anche le abitudini alimentari e di vita delle persone. Complici la chiusura di negozi specializzati e la completa mancanza di degustazioni in cantine ed enoteche, nel corso del 2020 è cresciuto l’interesse nei confronti dell’acquisto di alcolici online.
Secondo un recente studio di Trovaprezzi.it, il 2020 si è chiuso con +33% nella categoria Alcolici (con circa 1milione e 200mila ricerche) e con +20% nella categoria dedicata ai vini (con oltre 2milioni e 900mila ricerche) rispetto all’anno precedente. Dall’inizio della pandemia, i picchi di crescita sono stati evidenti nei mesi di aprile 2020 per i superalcolici (+111% rispetto ad aprile 2019) e di giugno 2020 per la categoria Vini (+70% rispetto al giugno 2019).
Tra le regioni più attive nella ricerca online di vini e alcolici negli ultimi 13 mesi, oltre a Lombardia e Lazio (che contano complessivamente quasi il 50% delle ricerche), troviamo altre zone con un’antica tradizione enologa degna di nota. Inoltre, da un’analisi dettagliata delle ricerche effettuate su Trovaprezzi.it, a partire dall’inizio della pandemia, emerge che l’interesse online per vini e alcolici è diffuso in tutte le fasce d’età (naturalmente a partire dai maggiorenni).
Oltre agli italiani tra i 25 e i 44 anni (che raggiungono complessivamente circa il 50% delle ricerche in entrambe le categorie) sono stati molto attivi anche gli utenti tra i 45 e i 54 anni (16% sia per i vini che per i superalcolici) e la fascia 18-24 (14,4% è la quota di ricerche in Alcolici mentre 12,7% per i vini). Vini e altri alcolici, però, destano interesse anche tra i più maturi: gli utenti con età compresa tra i 55 e i 64 anni si stanziano intorno al 10% delle ricerche in Alcolici e all’11,4% nella categoria Vini (con picchi nel trimestre settembre-novembre 2020 del 12,2% in Alcolici e del 15,2% in Vini).
Non sono mancate le fake news legate all’uso degli alcolici per “resistere” all’attacco del Coronavirus: una delle più curiose ha raccontato che il consumo di birra, distillati e vino possa creare un’immunità al Covid-19. Il Ministero della Salute – precisa Trovaprezzi.it – è corso ai ripari dichiarando che il consumo di alcolici è dannoso, non solo perché non protegge in alcun modo dal virus, ma anche perché l’abuso di alcol potrebbe inibire l’azione del sistema immunitario aumentando così il rischio di infezione.












