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CRONACA | 05 aprile 2021, 17:00

Sempre più gemelli tra le nascite a livello globale

Lo ha riferito un lavoro di ricerca condotto dagli esperti dell'Università di Oxford, dell'Istituto francese di studi demografici (Ined) e dell'università olandese di Radboud

Sempre più gemelli tra le nascite a livello globale

C’è un curioso record che riguarda, come emerso da una ricerca, i parti gemellari nel mondo: sono oltre 1,6 milioni all'anno, in sostanza un neonato ogni 42 è un gemello. Si tratta del picco più significativo degli ultimi quarant'anni, raggiunto anche grazie al maggior ricorso delle tecniche di riproduzione medicalmente assistita, oltre che per l'età sempre più avanzata delle madri. A sottolinearlo, i numeri raccolti in più di 100 Paesi nel mondo, dagli esperti dell'Università di Oxford, dell'Istituto francese di studi demografici (Ined) e dell'università olandese di Radboud. I risultati della loro ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Human Reproduction”.

Nello specifico, i ricercatori hanno analizzato le nascite registrate nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2015 riguardante 165 Paesi, coprendo così il 99% della popolazione mondiale. Quindi hanno incrociato i numeri con quelli registrati in 112 di questi Paesi, ma nel periodo compreso tra il 1980 ed il 1985. Ne è emerso come il tasso dei parti gemellari sia cresciuto di un terzo.

A dare una spinta decisiva a questo fenomeno, secondo gli esperti, la sempre maggior diffusione delle tecniche di riproduzione medicalmente assistita, dalla fertilizzazione in vitro alla stimolazione ovarica, passando per l’inseminazione artificiale. Tutte tecniche sviluppate nei Paesi più avanzati sin dagli anni '70 e poi diffusesi anche in Asia e America latina tra gli anni '80 e '90, raggiungendo le regioni più ricche dell'Africa e dell'Asia meridionale dopo il 2000.

“I numeri relativi e assoluti dei gemelli nel mondo sono i più alti dalla metà del ventesimo secolo ed è probabile che rappresentino il picco di tutti i tempi”, ha sottolineato il sociologo dell'Università di Oxford, Christiaan Monden. “La maggior parte dei dati indica che ci troviamo al picco nei Paesi più ricchi, soprattutto in Europa e Nord America, mentre l'Africa sarà uno dei principali elementi motori nelle prossime decadi”, ha invece aggiunto Gilles Pison, demografo dell'Ined.

red.pi.

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