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CRONACA | 19 agosto 2025, 09:41

Un uomo di rigore e passione: a Luciano Natta la sala di rappresentanza del Casinò

In un’atmosfera carica di emozione, il Casino de la Vallée S.p.A. ha voluto imprimere un segno tangibile della riconoscenza verso una figura che ha segnato la storia del gioco pubblico in Italia.

Luciano Natta

Luciano Natta

La sala riunioni di rappresentanza porta ora il nome di Luciano Natta, dirigente e Direttore Generale capace di coniugare rigore e visione, competenza e senso umano, lasciando un’eredità che non si misura soltanto nei numeri ma nel rispetto e nella stima delle persone che lo hanno conosciuto.

La cerimonia si è svolta ieri, 18 agosto, alla presenza della moglie, la dottoressa Miroslava Vasinova, dei vertici aziendali e delle istituzioni. L’Amministratore Unico Rodolfo Marcello Buat ha spiegato: «Abbiamo voluto intitolare a Natta questo luogo simbolico perché qui si decide il futuro della nostra azienda, e lui ha contribuito a costruirne le basi con lucidità e impegno in decenni di lavoro.»

Non è stato un ricordo formale, ma la restituzione di un’immagine vera, di una presenza ancora viva. Il Vicepresidente del Consiglio regionale Aurelio Marguerettaz ha sottolineato: «Natta è stato un dirigente leale nei confronti dell’amministrazione regionale, rigoroso nei conti ma attento alla dimensione sociale dell’impresa. Un uomo capace di mettere equilibrio e giustizia al centro del suo lavoro.»

La memoria si è fatta più personale con le parole del giornalista RAI Giacomo Sado, amico di lunga data: «Ho conosciuto Luciano non solo come dirigente, ma come uomo. Ho visto il suo legame profondo con Mirka, la sua capacità di essere vicino alle persone anche nei momenti difficili. Era una persona autentica, di cui sentiremo la mancanza.»

Poi, la parola alla moglie (nella foto), con la commozione composta di chi non ricorda solo il dirigente, ma il compagno di vita: «Ringrazio la società per questa iniziativa. Luciano è stato il mio primo sostenitore quando ho voluto impegnarmi per la bioetica. Credeva che ogni scelta, anche in ambito professionale, dovesse avere un valore umano ed etico.»

Il momento più solenne è arrivato con lo scoprimento della targa commemorativa da parte del sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre. Le parole incise resteranno come eredità per chi varcherà quella sala: «Ha dedicato ai casinò italiani dal 1966 al 2019 la sua intelligenza e la sua professionalità, trasformando la passione in rigore e l’incertezza in affidabilità. Rimane in noi il segno del suo spessore etico, un modo di pensare e di essere, che è stato la cifra del suo agire e del suo lavoro.»

La storia di Luciano Natta parte da lontano: assunto alla fine degli anni Sessanta dalla Sitav, società privata che allora gestiva la Casa da gioco, seppe emergere con la forza delle competenze e della dedizione. Responsabile amministrativo e del personale, dirigente a Venezia e Sanremo, tornò a Saint-Vincent nel 2005 fino a diventarne Direttore Generale nel 2008. Un cammino lungo, fatto di responsabilità e fiducia, che dopo il pensionamento continuò con l’attività di consulenza e con l’impegno nella nascita di Federgioco.

Oggi resta il ricordo di un uomo riservato ma incisivo, che non ha mai cercato la ribalta personale ma ha segnato la storia di un intero settore. Raccontarlo significa riconoscere che la professionalità, quando incontra l’etica, diventa patrimonio collettivo.

E permettetemi una riflessione: in un’epoca in cui le cronache economiche e aziendali troppo spesso parlano di manager spregiudicati o di equilibri instabili, ricordare Luciano Natta significa riaffermare un modello diverso, fondato sulla serietà e sull’onestà intellettuale. È un insegnamento che resta: si può essere dirigenti senza perdere il senso dell’umano, si può gestire con rigore senza spegnere il valore della passione. Questo, oggi, è il messaggio che il suo nome inciso in quella sala consegna a tutti noi.

pi.mi.

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