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ECONOMIA | 15 marzo 2021, 11:25

Albergatori ed esercenti tornano in piazza, 'proteggersi dal Covid non vuol dire morire'

Chiedono 'dignità e lavoro', non ristori. La rabbia del settore terziario preoccupa le istituzioni; piantonato questa mattina l'ingresso del Palazzo regionale, dove si sono recati i protestatari scandendo slogan e invitando il Presidente della Giunta a 'scendere'

Albergatori ed esercenti tornano in piazza, 'proteggersi dal Covid non vuol dire morire'

“Al compleanno del mantra 'andrà tutto bene' il tempo è scaduto, abbiamo bisogno di un segnale concreto entro il primo giorno di primavera…e speriamo lo sia!”. Con questo e altri slogan, ma soprattutto assicurando il loro impegno per una soluzione condivisa che dia "dignità e lavoro, non ristori", all'Amministrazione regionale chiedono risposte concrete i circa 100 fra albergatori, ristoratori e commercianti valdostani che oggi lunedì 15 marzo, primo giorno del ritorno della Valle in 'arancione', si sono ritrovati in piazza Chanoux ad Aosta per ribadire la loro preoccupazione per una 'crisi da pandemia' iniziata ormai un anno fa e che continua a mietere disperazione e vittime tra le categorie del terziario.

Tra gli oratori alla manifestazione organizzata in pochi giorni ma che ha raccolto diverse adesioni, giovani imprenditori ma anche nomi noti dell'imprenditoria ricettiva locale come Piero Roullet, storico albergatore di Cogne che ha 'tuonato' contro "chi non è venuto qui oggi e non si rende conto che per la ripresa sarà possibile solo se tutti saranno capaci di addossarsi le proprie responsabilità" e ha ribadito come "l'apertura delle funivie non sarebbe stata comunque la soluzione a tutti i problemi perchè dobbiamo fare i conti ancora oggi con la chiusura dei confini. Ma se muore il turismo muore tutta l'economia della Valle d'Aosta".

Il suo collega aostano Alessandro Cavaliere ha sottolineato la necessità "di un fronte comune e coeso in grado di dialogare costruttivamente con le Amministrazioni per trovare risposte concrete a una crisi che sta attanagliando tutti e che impedisce la necessaria progettualità".

Liliana 'Lilly' Breuvé, già Presidente della sezione valdostana del Sindacato italiano locali da ballo-Silb e imprenditrice 'storica' del mondo dei locali da ballo si è chiesta "Cosa succederà 'dopo', quando questo terribile virus sarà passato? Oggi vedo solo depressione ovunque, cosa rimarrà se perderemo tutto?".

Duro come d'abitudine Jean Claude Brunet, titolare del ristorante 'La Vache folle' ad Aosta, che ha ribadito l'insoffrerenza crescente tra i ristoratori "costretti a osservare le norme che impongono la chiusura e nel contempo a onorare gli impegni e i debiti e a versare tasse e balzelli allo Stato, una situazione divenuta ormai intollerabile".

E la rabbia del settore terziario preoccupa le istituzioni: Forze dell'ordine in gran numero in piazza Chanoux e questa mattina l'ingresso del Palazzo regionale è stato piantonato da tre agenti del Corpo forestale.

Misure precauzionali previste come da protocollo sicurezza, ma l'inquietudine resta: momenti di tensione quando alcune decine di esercenti protestatari lasciato il 'salotto buono' di Aosta si sono recati in piazza Deffeyes per incontrare il Presidente della Giunta e gli assessori regionali, scandendo slogan ad alta voce e facendo suonare i campanacci invitandoli a 'scendere' per un confronto.

 

i.d.

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