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CRONACA | 13 dicembre 2020, 20:18

Sentenza Geenna, l'avversione di alcuni indagati nei confronti di chi contrasta la 'ndrangheta in Valle

Minacce di botte 'riservate' a un consigliere regionale (identificato in Alberto Bertin), insulti e livori contro Nicoletta Spelgatti e Rosy Bindi

Un cellulare della penitenziaria lascia il Palazzo di Giustizia di Aosta al termine di un'udienza del processo Geenna

Un cellulare della penitenziaria lascia il Palazzo di Giustizia di Aosta al termine di un'udienza del processo Geenna

Almeno alcuni degli imputati condannati nel processo Geenna sulla presenza di una 'ndrina aostana mal sopportavano la presenza di esponenti politici apertamente e attivamente schierati contro le mafie. Lo si evince chiaramente da intercettazioni investigative riportate dal giudice Eugenio Gramola nelle motivazioni della sentenza di condanna nel processo Geenna sulla presenza di una 'ndrina aostana.

In una di queste (effettuata nel 2018, contenuta nel fascicolo 'Egomnia' e di cui alcuni passaggi erano già stati resi noti oltre un anno fa dalle testate locali), parlando con una coppia di sconosciuti Antonio Raso evidenzia forte rancore nei confronti di un consigliere regionale da anni impegnato nella lotta alle infiltrazioni delle mafie in Valle, di cui non fa mai il nome ma che gli investigatori della Dda identificano chiaramente in Alberto Bertin: "Quello combina danni...ha fatto danni e continuerà a fare danni...". E nei confronti di quel consigliere, Raso ipotizza addirittura una vera e propria spedizione punitiva: "finché qualcuno non gli fa i 'mussi' tanti (lo picchia in faccia ndr)... e ti dirò qualcuno gli farà i 'mussi' tanti, perché è già sul pelo del rasoio...se le è sgravitata un paio di volte...".

Sempre nella stessa conversazione "Raso mostra il proprio livore - scrive il giudice Gramola - anche contro il consigliere comunale e segretario regionale della Lega (all'epoca, oggi invece consigliera regionale) Nicoletta Spelgatti, in quanto anche lei continua a sostenere che in Valle d'Aosta si trovano soggetti appartenenti alla 'ndrangheta e alla massoneria ("un altro problema più grosso è pure la Spelgatti...Prima di puntare il dito a delle associazioni malefiche, cazzi e mazzi...guarda cosa le fanno fare, hai capito di chi parlo?"). L'ira di Raso si rivolge anche contro la Presidente della Commissione parlamentare antimafia. Rosy Bindi, in quanto quest'ultima ha più volte lanciato l'allarme per le infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle ("la stessa cosa la Bindi...Tu hai sentito cosa ha detto la Bindi qua?  Ma tu sai dove è stata eletta la Bindi? In quale Consiglio è stata...in quale circoscrizione è stata eletta?  Giù in Calabria. E...e chi è stato a votarla?  Gli 'ndranghetisti ci sono pure qua? Perchè erano tutti stinchi di Santo, quindi stai zitta (...) perchè io da calabrese mi sono incazzato (...) ancora adesso sono incazzato...").

Oggi il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, commentando alcune di queste intercettazioni in una nota ha espresso "solidarietà alla brava Nicoletta Spelgatti, orgogliosamente dalla parte della sua Valle d'Aosta e della legalità, e per questo sgradita alla 'ndrangheta. Siamo felici di non piacere ai criminali, ogni voto alla Lega è un voto contro i boss: forza Nicoletta!".

patrizio Gabetti

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