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CRONACA | 04 novembre 2020, 18:31

Lockdown indispensabile per permettere la riorganizzazione degli ospedali

'Dura' o 'dolce', totale o parziale, la clausura sanitaria ovvero restare a casa per ridurre il numero di contagi e quindi di ricoveri permetterà a Pronto soccorso e reparti di riprendere fiato e poter gestire meglio le patologie ordinarie

Lockdown indispensabile per permettere la riorganizzazione degli ospedali

Impegnata a 360° nella lotta al coronavirus, oggi la Sanità valdostana è realmente al collasso. I posti letto disponibili per i contagiati Covid si contano ormai sulle dita di una mano ma scarseggiano anche quelli per i pazienti delle altre malattie e ovviamente è venuta meno anche la reperibilità di personale medico e paramedico. Oggi il rischio che si corre a presentarsi al Pronto soccorso del 'Parini' per patologie ordinarie come ad esempio un infarto, una crisi di diabete o disturbi gastrici è quello di venire necessariamente trascurati. Ecco perchè un nuovo lockdown è assolutamente necessario, inevitabile: non servirà a far scomparire il virus ma rallenterà i contagi e di conseguenza i ricoveri.

Le strutture ospedaliere hanno bisogno di riorganizzarsi, di ricollocare le risorse in modo strategico ma per farlo devono avere tempo di prendere fiato, cosa che in questi giorni pare impossibile. I ricoveri per Covid si accavallano e per far posto a un nuovo paziente se ne dimette un altro che, in tempi 'normali', sarebbe invece rimasto in ospedale in attesa di un autentico miglioramento clinico che oggi non ci si può concedere il lusso di attendere, perchè anche un solo letto libero è prezioso. 

Quanto all'ingresso della Valle in 'zona rossa', a oltre 24 ore ormai dalla stesura del nuovo Dpcm ancora si attende la conferenza stampa del premier Conte.

"La questione è molto complicata ed evolve in maniera molto rapida - commenta il Presidente della Giunta, Erik Lavevaz - una cosa è il Dpcm del 3 novembre che entra in vigore giovedì 5, un'altra l'inserimento dei territori nelle fasce di criticità. Da domani si applica l'articolo 1 del decreto che contiene misure di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale: in particolare il coprifuoco, che in Valle d'Aosta è più restrittivo e rimane dalle 21 alle 5 del mattino; la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, il 50% di capienza del trasporto pubblico".

Per quanto concerne, invece, l'applicazione degli articoli 2 e 3 (che riguardano invece ulteriori misure di contenimento del contagio su aree caratterizzate da scenari di elevata e massima gravità) ci si rifà ai dati epidemiologici che il Comitato scientifico sta elaborando di concerto con il ministero della Sanità.

Tutte le notizie finora diffusesi, ricorda Lavevaz, "sono interpretazioni che hanno poco fondamento. Negli ultimi giorni le curve di contagio si sono assestate e potrebbero forse permettere al nostro Rt di scendere sotto l'1,5: la Valle d'Aosta potrebbe così rimanere nella fascia intermedia di rischio. Quando i dati saranno pubblicati, le fasce non entreranno in vigore direttamente, ma saranno oggetto di un'ordinanza ulteriore del Ministro della salute, sentito il Presidente della Regione".

p.g.

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