Caro Direttore,
È un po’ che non Le scrivo, in questo periodo tutti parlano e non solo la politica.
Un bailame: medici che diventano burocrati, burocrati che diventano medici, albergatori che diventano esperti di macroeconomia e politiche fiscali, politici che diventano falegnami e costruiscono ogni giorno un tavolo.Tutti hanno soluzioni, pensavo quindi di starmene zitto secondo la massima “il silenzio è d’oro”. Ma ieri sera, leggendo i giornali, mi sono imbattuto in una chicca..e non posso non scriverLe.
Il comunicato di un partito, una volta glorioso “l’Union Valdotaine”.
Veramente comico, leggendo questo comunicato, ti chiedi dove vivano o abbiamo vissuto alcuni dirigenti Unionisti in questi mesi.
Gli Unionisti che siedono in Regione sono sempre gli stessi?
In questo comunicato l’Uv chiede uno scatto di Autonomia, ed in un impeto di grinta pretende che si acceleri la ripartenza,che ci sia cambio di passo nella politica, una sburocratizzazione delle norme regionali e dulcis in fundo che si scrivano meglio le leggi.
Devo dirti, caro direttore, che ho riletto due volte il comunicato. Tra l’altro scritto rigorosamente in italiano. Ormai il francese se lo sono dimenticato anche loro. Ho riletto lo scritto, perché non riuscivo a capire. Non riuscivo a capire a chi fosse rivolto e perché usciva ora.
Forse è uscito ora perché giovedì Bolzano, ha approvato una legge provinciale, che usando lo statuto di Autonomia ha dato il via alla fase2 in AltoAdige senza aspettare i burocrati di Roma, come fa Testolin? Forse questo fatto, pubblicizzato da tutti i giornali anche in Valle, ha spinto qualche unionista, a battere un colpo e dire “ ci siamo anche noi...arriviamo”.
Ma la cosa bizzarra è che tutte le preziose raccomandazioni di fare veloce e bene contenute nel comunicato, l’Union forse deve rivolgerle a Testolin, presidente prefetto della VdA, a Mauro Baccega assessore alla Sanità e ad ai consiglieri Uv, che ricoprono cariche “apicali” in quel che è rimasto della Giunta e della vecchia maggioranza.
Sono loro che hanno in mano la direzione del governo e di tutti i tavoli e tavolini che ogni giorno vediamo nascere.
In questi due mesi di lockdown oltre alla chiusura in casa di noi Valdostani, abbiamo assistito alla chiusura, al lockdown dell’Autonomia. Qualche esempio: abbiamo avuto notizia in questi giorni, che un applicazione informatica di una ditta Valdostana per gestire Covid19, giace sul tavolo di Testolin da settimane, in attesa di una risposta.
Noi usiamo l’applicazione della Protezione Civile nazionale, il Veneto di Zaia invece la ritiene ottima e usa la nostra. Il Veneto, insieme all’Alto Adige è l’unica ragione che ha dimostrato di saperci fare.
Il Veneto dal 20 gennaio si preparava al Covid19, il Presidente Testolin e Montagnani invece invitavano tutto il mondo a sciare, perché la VdA era covidfree.
Con i nostri ospiti, i turisti, siamo passati dal “venite che siamo sicuri” al “tornatevene a casa, siete degli untori “ e “abbiamo un ospedale troppo piccolo”. Adesso magari gli diremo “tornate da noi che abbiamo la natura più bella ed abbiamo bisogno di soldi” tra parentesi l’ospedale è sempre piccolo ed anche li non sappiamo cosa fare.
Quindi o il comunicato dell’Uv è una presa di distanza ed una sfiducia a tutti i suoi eletti (Lavevaz, Farcoz, Peinetti, Baccega) con il Presidente Testolin in testa, oppure ....oppure ditemelo voi...io non ho capito nulla!
Antoine Labarde
Caro Antoine ero preoccupato; pensavo che il coronavirus ti avesse messo in isolamento e invece capisco dalla tua mail che sei stato affaccendato in tante altre cose; magari sanificare la stalla o preparare i campi per la semina delle patate. La tua suggestione fa riflettere. Se qualcuno si rileggesse la storia della Valle d’Aosta ed in particolare ‘Documenti sulla aggressione all’Autonomia Valdostana’ pubblicato dall’Uv nel 1966 capirebbe che l’Uv è una mutazione di quel virus autonomistico oggi neutralizzato dal vaccino che ha neutralizzato l’identità, la Valdostanità, l’orgoglio di appartenenza alla Petite Patrie. pi.mi.