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CRONACA | 09 aprile 2020, 10:30

A epidemia scoppiata assessore Parasacco lanciava campagna 'facciamoli venire a Courmayeur'

RESTIAMO A CASA - Sconcertante iniziativa che potrebbe aver compromesso la tutela della Valle dagli attacchi del coronavirus

Ivan Parassaco al c

Ivan Parassaco al c

“Mentre i medici lombardi chiedevano di chiudere tutto e subito, spaventati dai casi di “covid-19” che già affollavano le terapie intensive nel weekend dell'8 marzo accadevano cose inspiegabili: a Milano aperitivi in piazza e centri commerciali aperti, in Valle d'Aosta biblioteche chiuse ma impianti sciistici aperti, in Trentino una folla di sciatori invitati a venire sulle piste da sci, provenienti da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, le regioni più colpite dal virus. Proprio quella sera stessa il presidente del Consiglio approvò d'urgenza il decreto di isolamento di Milano e di 14 province del Nord, seguite poco dopo dall'Italia intera”. E’ il passaggio di una analisi di Giuseppe Parolari, pubblicata sul giornale l’Adige, nella quale evidenzia come l’ultimo fine settimana di febbraio abbia potuto incidere sui contagi.

Infatti scrive: “A farne le spese più di tutti è stata la Valle d'Aosta dove, proprio perché piccola, la presenza di turisti era diffusa su tutto il territorio; lassù, quel weekend, c'era mezza Milano”.

Più che mezza Milano c’era tutta la Milano delle seconde case e degli sciatori pendolari.

Ma pochi ricordano che il 29 febbraio anche l’assessore al Turismo di Courmayeur ha inviato una lettera a chi di turismo ci campa scrivendo:

“Cari colleghi Operatori Turistici di Courmayeur, mai come in questo momento l’unità di intenti e la coordinazione generale sono un punto cardine per la nostra economia turistica.

I recenti fatti hanno messo in serio pericolo il proseguo della stagione invernale con una grossa incognita per il futuro.

Ci stiamo impegnando, grazie al lavoro del CSC, comparto turismo/comunicazione, affinché si parta con una campagna (paid e organic) per attirare “clienti”, soprattutto dal nord Italia, (scuole chiuse ancora una settimana, meetings annullati = tanto tempo a disposizione).

Ecco quindi che diventa importante partire con messaggi positivi su Courmayeur e su tutta la Valle d’Aosta”.

Dunque era già scoppiata l’emergenza e l’assessore si è buttato a capofitto per pescare turisti.

Ivan Parasacco sottolinea nella lettera: "In questo contesto, è appena partita una campagna social, monitorata costantemente, per promuovere il nostro prodotto senza affrontare il problema di petto, senza nominare il COVID-19, ma collegandosi a temi di salute, tempo libero, etc. che verranno automaticamente letti in ottica coronavirus da chi è sotto “corona-stress””.

E poi fornisce indicazioni comportamentali per favorire l'arrivo di turisti a Couremayeur: “Questa campagna si attiverà attraverso immagini fresche e leggere, che ispirino tranquillità’, serenità, protezione, non immagini con folla, non sport estremi".

Parasacco da buon tutor esorta: "Se tutti ci attiviamo è come avere centinaia di Media Manager al servizio di Courmayeur. Chiedo quindi a voi tutti di fare le seguenti piccole azioni per i prossimi 10 giorni:

Seguire gli hashtag indicati sulle Pagine social di Courmayeur: Instagram, Facebook etc.

Mettere Like su tutti i post che vedete meglio ancora se commentate usando un “tono di voce” leggero senza MAI menzionare il Corona.

Scrivere almeno 2 post/giorno (sui nostri hashtag) per i prossimi 10 giorni, testo a scelta ma seguendo un “tone of voice” come descritto prima. Cose apparentemente banali funzionano perfettamente, tipo testo: giornata spettacolare oggi a Courmayeur, i bambini se la spassano #courmayeurtirigenera (è un esempio, ovviamente….)

Dobbiamo sentirci tutti coinvolti a livello territoriale".

E per incentivare l'adesione alla campagna promette: "Per questa occasione faremo una piccolissima azione di riconoscimento giornaliera al più attivo sotto questo aspetto.

La campagna che è partita oggi vedrà inizialmente i seguenti Hashtag:

#CourmayeurTiAspetta

#CourmayeurNoStress

#RelaxInCourmayeur

#CourmayeurAriaBuona

#CourmayeurRicaricaDiBenessere

#SmarthWorkinginCourmayeur

Se a qualcuno di voi venisse in mente un particolare Hashtag che possa riassumere il messaggio di cui stiamo parlando non esiti a comunicarcelo, lo includeremo volentieri

Grazie per la collaborazione

Ivan Parasacco

Assessore al Turismo di Courmayeur”.

Solo il 13 marzo il sindaco Stefano Miserocchi lancia un messaggio che suona come un contrordine: “Questo è un momento in cui è importante ricordare che nulla può essere lasciato al caso, se vogliamo tornare il più rapidamente possibile alla normalità. Come Amministrazione comunale siamo coinvolti nel coordinamento delle azioni necessarie assieme agli altri Sindaci valdostani, alle autorità regionali, a quelle sanitarie e alle forze dell’ordine".

Dunque Ivan Parasacco lancia la campagna tutti a Courmayeur ma il sindaco tace per una quindicina di giorni.

"In questa fase della cris - scrisse allora Miserrocchi (nella foto) - è fondamentale che TUTTI quanti rispettino le istruzioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio firmato lunedì 9 marzo 2020 e valido su tutto il territorio nazionale fino almeno al 3 aprile 2020.

È soprattutto di importanza fondamentale che ciascuno di noi rimanga il più possibile a casa, e si sposti solo quando è strettamente necessario. #iorestoacasa non è uno slogan è un imperativo in questo periodo. Sono consapevole del fatto che questo messaggio non è stato ancora perfettamente compreso da tutti, e che ci siano ancora troppi incoscienti che stanno prendendo sottogamba la grave situazione in cui stiamo vivendo”.

Come dire ora che i buoi sono scappati possiamo chiudere la stalla. Ma nessuno si è assunto le responsabilità di un’azione deplorevole. Sfruttare un pandemia nelle altre regioni per richiamare i vampiri del coronavirus in Valle.

Una dimostrazione che nessuno pensa con responsabilità. In redazione è giunto un messaggio che dice più o meno così: gli operatori volevano la campagna per fare venire i turisti, la facciamo; i cittadini fanno la caccia alla streghe e i leoni da balcone, oltre la che da tastiera, si fa la caccia ai turisti ma pensare in attimo e riflettere... è solo accontentare, non fanno mai una riflessione più in là del flow e degli animi generali, sono precari, paraculi e improvvisati. E questo è quanto. Un commento che mette alle corde la maggioranza di Courmayeur.

E nemmeno una mossa da parte di Ivan Parassaco di rimettere il mandato come segno di solidarietà al dolore per le tanti morti che hanno gettato nel lutto centinaia di famiglie valdostane. Per Dante neppure degni dell'Inferno.

red. cro.

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