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CRONACA | 08 aprile 2020, 10:30

Anche le escort sono in difficoltà per il coprifuoco

I dati di Escort Advisor: oltre 2 milioni di domande per i 600 euro dell’Inps sono già state presentate dalla settimana scorsa e anche il 12% delle escort italiane ha già provato a richiederli

Anche le escort sono in  difficoltà per il coprifuoco

Dagli ultimi dati di Escort Advisor, il sito di recensioni di escort più visitato in Europa con oltre 2 milioni di utenti mensili solo in Italia, emergono diversi comportamenti delle escort in questo momento di blocco totale delle attività.

Tra le escort, c’è chi ha dovuto adottare lo smart work iniziando ad offrire videochiamate erotiche ai propri clienti che non le possono visitare. Altre invece hanno deciso di fermarsi del tutto e di non essere interessate alle videochat, poiché hanno risparmi sufficienti per vivere.

Altre vivono il disagio e provano a chiedere aiuto ad associazioni ed enti come la Caritas per riuscire a sopravvivere.  Durante l’anno in media lavorano 120.000 escort online in Italia, praticamente più dei 105.000 pizzaioli presenti sulla Penisola, che non sono fermi del tutto vista la possibilità di fare asporto. Un danno ancora maggiore se si pensa che i mesi più redditizi per il settore sono mediamente aprile, maggio e ottobre. Ciò indica come questo momento sia ancora più drammatico per i mancati guadagni.

Secondo un sondaggio in merito alla possibilità di richiedere il sussidio all’Inps o qualsiasi altra forma di aiuto ad enti e associazioni fatto da Escort Advisor tra le escort professioniste, che curano il loro profilo e hanno recensioni, emerge che:

il 46% ha detto assolutamente non farà richiesta all’Inps o ad altri enti perchè non ne ha bisogno

il 28% che se la crisi durerà pochi mesi se la caverà

il 14% non esclude che debba chiedere aiuto a partire dal prossimo mese

il 12% ha immediatamente dovuto provare a chiedere aiuto per riuscire a sopravvivere, anche se ha dubbi che con il suo lavoro da documentare possa ricevere questo aiuto.

Dalla stessa ricerca emerge la lamentela da parte delle professioniste del sesso che non possono lavorare e non sanno quando potranno ricominciare. Racconta Rossana, escort di Firenze: Siamo abbandonate a noi stesse. Quello che sta accadendo è l’esempio di una fascia della popolazione lasciata indietro come e più di altre. A noi, come a tutti, richiedono di pagare le tasse per un lavoro non riconosciuto e difficile da documentare. Anche se noi paghiamo le tasse, gli affitti, le bollette, e tutte le spese che ognuno ha, alla fine, soprattutto in questi momenti di crisi, non abbiamo mai nulla in cambio dallo Stato.

Ci sono ragazze che non hanno nulla al di là della loro attività di escort. Non avendo alternative si stanno rivolgendo alle associazioni come la Caritas per sopravvivere. Le più fortunate hanno clienti affezionati che le supportano economicamente a distanza per potersi mantenere in questo periodo difficile. Si meriterebbero un aiuto più concreto visto l’impegno che mettono quotidianamente nelle loro attività.

red. cro.

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