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CRONACA | 03 aprile 2020, 19:59

Il coronavirus si può sconfiggere parola del guerriero di Pontey

RESTIAMO A CASA - Guarito bimbo di un anno, tra primi positivi in VdA. Il cugino è 'paziente zero'

Il coronavirus si può sconfiggere parola del guerriero di Pontey

E' tornato a baciare e ad abbracciare forte i suoi genitori e i suoi nonni, senza restrizioni, senza mascherina e senza paura. Dopo quasi un mese dal tampone positivo al coronavirus è guarito il bimbo valdostano di un anno che aveva lasciato con il fiato sospeso un'intera regione.

Era stato uno dei primi contagiati accertati in Valle d'Aosta e subito ricoverato all'ospedale Parini del capoluogo. Suo cugino è considerato il 'paziente zero' e nella trappola del Covid-19 è finita tutta la sua numerosa famiglia di Pontey, comune della media Valle, che è ora una zona rossa.

L'arrivo oggi del secondo tampone negativo è stato per il paese, ancora stretto nella morsa dell'isolamento, un raggio di sole. "Tra sette giorni si farà una verifica per valutare un'eventuale riduzione delle misure di contenimento a Pontey", ha anticipato Pio Porretta, direttore della protezione civile valdostana, dopo la notizia della guarigione anche della madre bimbo, del nonno di 80 anni e della nonna di 68.

Ma per festeggiare si dovrà attendere lo zio, ancora ricoverato nel reparto Covid per una polmonite e del cugino Lorys Le Pera, studente di 21 anni dell'Università di Piacenza, primo caso accertato in Valle d'Aosta. Ed è proprio quest'ultimo a chiarire le circostanze del contagio: "Purtroppo ho letto che qualcuno ha insinuato che io sono fuggito da una zona rossa - racconta - in realtà non è così, ho fatto tutto nel pieno rispetto delle procedure: anzi appena sono arrivato a casa dall'università abbiamo telefonato immediatamente al numero verde e ci è stato detto che, siccome non provenivo da una zona rossa, perché Piacenza in quel momento non lo era ancora, e non avevo sintomi, non si doveva fare nulla".

Per lui questa brutta avventura sta per finire: "Voglio dimenticarla il prima possibile, sto aspettando che il secondo tampone dia esito negativo". Così come si sta rasserenando anche la situazione di suo padre (zio del bimbo): "Sta meglio - dice - si sta valutando di riportarlo a casa, ma ho avuto tanta paura per lui".

La guarigione del bimbo e dei suoi famigliari è la bella notizia di cui tutta la Valle d'Aosta aveva bisogno. Perché nella regione, quella con più casi per numero di abitanti, i segnali di rallentamento del contagio tardano ad arrivare (716 positivi) e i decessi oggi si sono impennati di oltre il 20 per cento, raggiungendo il numero di 74. di Benoit Girod/ANSA

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