/ ECONOMIA

ECONOMIA | 18 marzo 2020, 09:00

I giornalisti non sono carne da macello. Dura presa posizione sindacato giornalisti

In questi difficili giorni i giornalisti sono in prima linea per garantire a tutta la popolazione un'informazione continua e corretta sull'emergenza coronavirus. Un lavoro a rischio ma, come ha detto una settimana fa il sottosegretario all'Editoria Andrea Martella, "nelle emergenze sanitarie l'informazione è uno degli antidoti cruciali nella lotta contro il diffondersi del coronavirus".

Daniele Mammoliti segretario del sindacato giornalisti valdostani

Daniele Mammoliti segretario del sindacato giornalisti valdostani

E' anche sulla base di questo che l'Associazione Stampa Valdostana si appella al senso di responsabilità di tutti a tutela dei colleghi impegnati sul campo - giornalisti e addetti stampa - sottolineando la necessità che vengano scrupolosamente attuati tutti i protocolli previsti a tutela della sicurezza delle persone. Cosa che finora purtroppo non sempre è avvenuta. Lo scrive Daniele Mammoliti, segretario dell'associazione stamoa valdostana che è il sindacato dei giornalisti.

La presa di posizione di Mammoliti dopo che "si sono verificati almeno due casi di contagio da Covid-19 contratto da personaggi pubblici locali, che fino a pochi giorni fa hanno partecipato a eventi o conferenze stampa e che sono stati avvicinati e/o intervistati da giornalisti che operano in testate valdostane o sono entrati in contatto".

Precisa Mammoliti: "In nessuno dei due casi i cronisti interessati hanno ricevuto alcuna comunicazione diretta né sono stati contattati dalle autorità amministrative o sanitarie per avere istruzioni sul comportamento da attuare. Non è sufficiente inviare generici comunicati stampa per garantire la nostra sicurezza. Non si può pretendere che la decisione di rivolgersi o meno alle strutture sanitarie sia lasciata al buonsenso individuale".

Il sindacalista ricorda il caso del commissario Usl Angelo Pescarmona, la cui positività al coronavirus è stata confermata ufficialmente dall'ufficio stampa della giunta regionale domenica 15 marzo è esemplare: "Pescarmona è stato audito dalle commissioni consiliari la scorsa settimana e venerdì scorso ha partecipato ad una conferenza stampa allestita in una angusta saletta dove era presente almeno una decina di colleghi".

Quel giorno Pescarmona era già positivo? I presenti alla conferenza stampa sono a rischio? si chiede Mammoliti precisando: "Nessuno lo sa poiché a nessuno dei giornalisti - probabilmente a differenza delle altre persone che sedevano al tavolo insieme al commissariario Usl - è stato detto nulla, nemmeno in forma privata. E per fortuna che è saltata - peraltro solo dopo le proteste di alcuni giornalisti - la conferenza stampa che si sarebbe dovuta tenere lo scorso 12 marzo nella (improvvida) sede dell'ospedale Parini".

E rincarando la dose Mammoliti dice: "Della noncuranza dimostrata sinora nei confronti della nostra categoria è già stata informata la Federazione Nazionale della Stampa. L'auspicio è che da qui in avanti venga adottato un atteggiamento che dimostri maggior tutela e attenzione nei confronti di chi, come noi giornalisti, sta svolgendo un servizio di interesse pubblico e vorrebbe continuare a farlo nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. L'Asva in questo senso vigilerà anche sul comportamento degli editori".

red. cro.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore