E' anche sulla base di questo che l'Associazione Stampa Valdostana si appella al senso di responsabilità di tutti a tutela dei colleghi impegnati sul campo - giornalisti e addetti stampa - sottolineando la necessità che vengano scrupolosamente attuati tutti i protocolli previsti a tutela della sicurezza delle persone. Cosa che finora purtroppo non sempre è avvenuta. Lo scrive Daniele Mammoliti, segretario dell'associazione stamoa valdostana che è il sindacato dei giornalisti.
La presa di posizione di Mammoliti dopo che "si sono verificati almeno due casi di contagio da Covid-19 contratto da personaggi pubblici locali, che fino a pochi giorni fa hanno partecipato a eventi o conferenze stampa e che sono stati avvicinati e/o intervistati da giornalisti che operano in testate valdostane o sono entrati in contatto".
Precisa Mammoliti: "In nessuno dei due casi i cronisti interessati hanno ricevuto alcuna comunicazione diretta né sono stati contattati dalle autorità amministrative o sanitarie per avere istruzioni sul comportamento da attuare. Non è sufficiente inviare generici comunicati stampa per garantire la nostra sicurezza. Non si può pretendere che la decisione di rivolgersi o meno alle strutture sanitarie sia lasciata al buonsenso individuale".
Il sindacalista ricorda il caso del commissario Usl Angelo Pescarmona, la cui positività al coronavirus è stata confermata ufficialmente dall'ufficio stampa della giunta regionale domenica 15 marzo è esemplare: "Pescarmona è stato audito dalle commissioni consiliari la scorsa settimana e venerdì scorso ha partecipato ad una conferenza stampa allestita in una angusta saletta dove era presente almeno una decina di colleghi".
Quel giorno Pescarmona era già positivo? I presenti alla conferenza stampa sono a rischio? si chiede Mammoliti precisando: "Nessuno lo sa poiché a nessuno dei giornalisti - probabilmente a differenza delle altre persone che sedevano al tavolo insieme al commissariario Usl - è stato detto nulla, nemmeno in forma privata. E per fortuna che è saltata - peraltro solo dopo le proteste di alcuni giornalisti - la conferenza stampa che si sarebbe dovuta tenere lo scorso 12 marzo nella (improvvida) sede dell'ospedale Parini".
E rincarando la dose Mammoliti dice: "Della noncuranza dimostrata sinora nei confronti della nostra categoria è già stata informata la Federazione Nazionale della Stampa. L'auspicio è che da qui in avanti venga adottato un atteggiamento che dimostri maggior tutela e attenzione nei confronti di chi, come noi giornalisti, sta svolgendo un servizio di interesse pubblico e vorrebbe continuare a farlo nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. L'Asva in questo senso vigilerà anche sul comportamento degli editori".










