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Chez Nous | 14 dicembre 2019, 12:52

Ingrati e imbarazzanti silenzi

Ingrati e imbarazzanti silenzi

Nei prossimi giorni saranno recapitati in piazza Deffeyes altri avvisi di garanzia che provocheranno nuove dimissioni. Ma per il momento è giusto rimanere sullo stato dei fatti che conosciamo. Fatti che stanno squassando il mondo politico valdostano per i contatti tra esponenti del Governo valdostano e persone considerate affiliate alla ‘ndrangheta. In tanto caos è dirompente l’imbarazzante silenzio di troppi politichini e forze politiche.

Da parte mia non esprimo la solidarietà umana agli indagati per non incorrere in un nuovo processo davanti alla Commissione disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti; la ribadisco per Marco Sorbara perché per il medesimo reato non posso essere nuovamente processato.

Ma è più che eloquente il disgustoso silenzio di chi ha tratto vantaggio elettorale dai contatti per i quali ora Antonio Fosson, Stefano Borello e Laurent Vierin hanno dovuto dimettersi da presidente della Giunta e da assessore. Partiti e candidati di cordata. Da nessuno è giunto un farse di solidarietà.

Nemmeno con il più innocente e diplomatico dei sostegni: "Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo certi che saprà dimostrare la sua estraneità  ai fatti” è arrivata da Pnv, il partito di Fosson; meno ancora da Claudio Restano che con Fosson era in cordata per tornare in Consiglio Valle; peggio ancora ha fatto Stella alpina che con Borrello e lo stesso Fosson ha ottenuto il risultato elettorale che ha conseguito. Che dire poi di Area Civica che aveva in Fosson il nume tutelare.

Non voglio spingermi oltre perché tanti altri hanno tratto utilità dai voti di chi è trattato come un lebbroso perché ha conversato con persone in odor di malaffare. Alla luce degli ultimi fatti diventa difficile capire oggi per allora i violenti attacchi politici e personali, che i medesimi invischiati oggi, facevano ad Augusto Rollandin nel momento delle sue disavventure giudiziarie.

Davvero avvilente è il silenzio di chi sapeva di essere indagato dal mese di ottobre, se non da agosto, ma per quattro mesi hanno taciuto; hanno dispensato ribrezzo per i coinvolti nell’inchiesta Geenna e facevano i moralisti. Facevano finta di nulla, ma non solo,hanno assunto provvedimenti contro gli stessi colleghi coinvolti nella prima fase dell’inchiesta Geenna.

Una situazione davvero allarmante visto che la Commissione di Accesso per le vicende dei comuni di Aosta e Saint Pierre si sedeva al tavolo con gli indagati per il voto di scambio. Ma come si fa ad avere ancora fiducia delle Istituzioni che se la cantano e se la suonano?

Ora si capisce la disaffezione per la politica e per il voto e la variabilità del consenso, si comprende facilmente come non sia più orientato dal cuore o dal cervello. I temi etici sono stati penalizzati, ovvero strumentalmente utilizzati per nascondere un profondo vuoto di valori e di capacità. Si sono sgretolati i pilastri e hanno fatto crollare gli ideali politici.

“Così la questione ‘morale’ si presenta come vera e ineludibile questione politica. Lo aveva messo in evidenza in passato Enrico Berlinguer. L’ intransigenza morale può non piacere, ma la sua ripulsa non può divenire la via che conduce a girare la testa di fronte a fatti di corruzione anche gravi. Altrimenti la caduta dell’ etica pubblica diviene un potente incentivo al diffondersi dell’ illegalità e a una sua legittimazione sociale" diceva Stefano Rodottà.

Per questo certi silenzi sono davvero ingrati e imbarazzanti.

piero.minuzzo@gmail.com

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