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CULTURA | 25 ottobre 2019, 12:00

Benedetta Barzini tiene a battesimo Frontdoc nel segno della donna

All’anteprima in calendario il 2 novembre alle 21 alla Cittadella dei Giovani sarà presente in sala l'ex top model, icona di grandi artisti negli anni '70

Nicola Rosset, Alessandro Stevanon e Gianluca Rossi alla presentazione di Frontdoc

Nicola Rosset, Alessandro Stevanon e Gianluca Rossi alla presentazione di Frontdoc

Quest’anno Frontdoc si veste di rosa, per un’edizione dedicata (soprattutto) all’universo femminile: alle sue problematiche, alla sua varietà di voci e storie, alla sua ricchezza di poetica e creatività. Attraverso una programmazione caratterizzata da una netta predominanza di film diretti da registe (17 opere su 24 film selezionati) e che affrontano vicende incentrate su protagoniste e tematiche femminili, la rassegna internazionale del documentario in programma ad Aosta dal 2 al 9 novembre al Théâtre de la Ville conduce in un viaggio a tutto tondo, intrigante e coinvolgente, nell’universo femminile contemporaneo.

Un percorso ricco di spunti di riflessione e punti di vista diversi, che si snoderà lungo tutta la manifestazione, dando vita ad incontri con autrici e personalità del mondo della cultura e dell’associazionismo, fin dalla serata di anteprima del festival, con la partecipazione straordinaria dell’iconica e irriverente protagonista del film “La Scomparsa di Mia Madre”: Benedetta Barzini, uno dei volti più significativi della moda degli anni sessanta.

A lei, che abbandonò quel mondo patinato per dedicarsi alla lotta per l’uguaglianza di genere e all’insegnamento dell’antropologia della moda - affrontata con spirito femminista e anticapitalista - il privilegio di aprire Frontdoc 2019 e indirizzarne la rotta. Musa di artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon, negli anni ’70 Benedetta Barzini ha abbracciato da militante la causa femminista, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta contro un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile.

A 75 anni, stanca dei ruoli e degli stereotipi in cui la vita ha cercato di costringerla, desidera lasciare tutto, per raggiungere un luogo lontano, dove scomparire. Turbato da questo progetto – radicale quanto indefinito – suo figlio Beniamino comincia a filmarla, determinato a tramandarne la memoria. Il progetto si trasforma in un’intensa battaglia per il controllo del­la sua immagine, uno scontro personale e politico tra opposte concezioni del reale e della rappresentazione di sé, ma anche un dialogo intimo, struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impos­sibile da raffigurare.

All’anteprima in calendario il 2 novembre alle 21 alla Cittadella dei Giovani sarà presente in sala  Benedetta Barzini.

re. spe./ab

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