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CRONACA | 11 luglio 2019, 10:35

A processo simpatizzanti di Casa Pound per aggressione a studente quindicenne

A processo simpatizzanti di Casa Pound per aggressione a studente quindicenne

Si svolge oggi ad Aosta l'udienza, di fronte al Giudice di pace, per la denunciata aggressione a uno studente dell'Assemblea studentesca valdostana, avvenuta nella notte tra il 27 e il 28 luglio 2015 a Courmayeur. Lo rende noto il movimento Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d’Aosta attraverso la consigliera regionale Daria Pulz   Nella nota di Adu VdA si legge che “Lo studente, allora quindicenne, dopo aver trovato alcuni volantini di Casa Pound lasciati davanti alla propria abitazione, li ha bruciati e ha pubblicato la foto su Facebook.

Alcune sere dopo, a Courmayeur, il giovane sarebbe stato intimidito, schernito e aggredito da alcuni militanti del Blocco studentesco, organizzazione giovanile di Casa Pound. Il ragazzo è stato in seguito visitato e medicato all'ospedale Parini di Aosta, mentre i presunti aggressori sono stati identificati e fermati dai Carabinieri.

Da qui è dunque partito l'iter che ha portato al procedimento davanti al Giudice di pace. Ricordiamo che nel 2015 abbiamo denunciato la violenza di organizzazioni come Blocco studentesco, auspicato che si facessero chiarezza e giustizia sull'accaduto ed espresso la speranza che l'uso di una violenza dal sapore squadrista fosse una buona volta fermato, per lasciare spazio nella vita politica alla normale dialettica democratica.

Di recente abbiamo però appreso che uno dei presunti responsabili del pestaggio   nella lontana estate del 2015 sarebbe stato accusato, insieme ad altri come d'abitudine, della presunta aggressione avvenuta a Roma il 15 giugno a un gruppo di giovani che indossavano una maglietta riconducibile al Cinema America, ritrovo di democratici e antifascisti.

Cambiano dunque i luoghi e le vittime, ma le modalità di comportamento e i supposti autori sarebbero gli stessi, quasi ad indicare come nel lungo periodo persistano una cultura e una prassi fatte di violenze, disprezzo degli avversari e fiducia nella tendenza a sminuire e quasi tollerare tali azioni da parte di una certa parte della società e della politica.

Non cambiano invece, allora come oggi, la nostra piena solidarietà e totale vicinanza al giovane e alla sua famiglia, vittime due volte, prima della violenza e poi della solitudine nella quale hanno dovuto vivere la loro brutta esperienza.   Sarebbe interessante sapere, infine, da che parte si collocano in questo contesto le Istituzioni democratiche della nostra regione, che talvolta si vantano della medaglia d'oro al valore assegnata alla Valle d'Aosta per le azioni compiute dai Resistenti, ma che sono sempre più colpevolmente distratte nella testimonianza dei valori che da essi discendono.

Adu VdA

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