"Marco Sorbara è un politico 'per' e 'fra' la gente. Calabresi, valdostani o esquimesi, a lui poco importa: il suo mandato di servizio è aiutare le persone e questo ha fatto sino al giorno del suo arresto".
Non si stanca di ripeterlo l'avvocato Raffaele Della Valle, che giovedì ha sostenuto il suo assistito nel corso del lungo interrogatorio - cinque ore e mezza - di fronte ai pm della Dda di Torino Stefano Castellani e Valerio Longi. L'ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta e consigliere regionale Uv, sospeso dalla carica perchè arrrestato il 23 gennaio scorso per concorso esterno in associazione mafiosa insieme ad altre 15 persone nell'ambito dell'operazione antimafia della Dda e dei carabinieri denominata 'Geenna', su una presunta 'ndrina valdostana.
"Il popolo lo ha votato e lui si è 'votato' al popolo", afferma con un gioco di parole d'effetto l'avvocato Della Valle, ribadendo che per anni Sorbara si è adoperato come amministratore per indirizzare tante persone disagiate verso i Servizi sociali, senza badare alle loro ideologie politiche o 'amicizie' particolari. E che lui ricevesse tantissime persone nel suo ufficio ne hanno avuto contezza anche gli inquirenti del Ros carabinieri, quando il 23 gennaio durante la perquisizione nell'ufficio del consigliere regionale unionista hannno trovato, sulla scrivania, circa una trentina di curricula vitae e lavorativi di residenti valdostani, per lo più giovani e tutti disoccupati.
Sono tanti, trenta curricula in un sol botto, anche perchè oggi è difficile per chiunque trovare lavoro anche solo a un disoccupato, figuriamoci decine. "Ma lui era ed è così - spiega l'avvocato - non chiudeva la porta in faccia a nessuno, per tutti c'era una parola buona di conforto. Sorbara ha sempre assicurato il proprio impegno ma non ha mai promesso posti di lavoro a nessuno, men che meno dietro promesse di voto; sono certo che di tutte le persone che lo avvicinavano lui nemmeno conoscesse gli orientamenti politici...".
Di diverso avviso gli inquirenti, secondo i quali tutti quei curricula impilati uno sull'altro in ufficio, gli incontri con potenziali elettori nei bar e nella pizzeria di Antonio Raso (anch'egli arrestato in 'Geenna' e considerato uno dei 'capi' della 'locale' aostana di 'ndrangheta ndr) farebbero parte del modus operandi di un uomo politico interessato ad accentrare su di sé il consenso per essere eletto e ricambiare poi il favore una volta seduto su uno scranno assessorile o consiliare.
"Ma quando mai?!? - alza la voce l'avvocato Della Valle - i calabresi ai quali Raso chiese di votare Sorbara risposero picche, com'è evidenziato dalle stesse intercettazioni degli inquirenti. Quindi di quale voto di scambio stiamo parlando?".
In arrivo le commissioni d'inchiesta antimafia
Ieri il Presidente della Giunta, Antonio Fosson ha confermato l'ufficialità della notizia secondo la quale il ministro Salvini gli ha assegnato le deleghe ispettive, nelle sue attribuzioni prefettizie. Nei prossimi giorni il Presidente Fosson nominerà, in accordo con il Ministro e scegliendo professionalità di alto profilo e imparzialità, le due commissioni d'inchiesta per il Comune di Aosta e per il Comune di Saint-Pierre.
L'operazione Geenna della Dda di Torino e dei carabinieri di Aosta dopo quattro di indagini ha condotto all'arresto, il 23 gennaaio scorso, di sedici persone di cui undici in Valle e gli altri in Piemonte e a San Luca in Calabria.
In carcere in Valle d'Aosta tre politici: il consigliere regionale Marco Sorbara, eletto nelle fila dell'Uv; il consigliere comunale unionista Nicola Prettico; Monica Carcea, assessore alla Programmazione del Comune di Saint-Pierre; manette anche per il noto avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo e per il presunto capo della 'locale' Marco Di Donato; arrestati anche Bruno Nirta e Antonio Raso, considerati 'promotori' del sodalizio criminale.