Parafrasando Maria Antonietta che disse: "S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche!", Paolo Sammaritani e la dimezzata Giunta Spelgatti, quando hanno deciso di spendere circa 60.000 euro per acquistare mille copie di un libro sui castelli valdostani, dopo aver abolito ilBon Chauffage ai valdostani bisognosi, avranno pensato: hanno freddo dategli libri per accendere la stufa.
Infatti la dimezzata Giunta Spelgatti ha accolto la richiesta dell’associazione culturale Poetica del Territorio e centro studi di Châtillon che aveva già fpresentato analoga proposta ai tempi del Presidente Laurent Viérin che l'aveva declinato per il costo non compatibile con le disponibilità economico-finanziarie della Regione.
Per convincere la dimezzata Giunta Spelgatti, chi ha predisposto la delibera ha usato un linguaggio tanto aulico quanto elementare. Si legge infatti: “Nello spettacolare contesto naturale e ambientale della Valle d'Aosta, con le sue cime più alte d'Europa, la presenza di numerosi castelli, torri e case forti disseminati su tutto il territorio rappresenta un grande e particolarissimo patrimonio storico e culturale da conoscere e preservare, testimonianza di un passato illustre e di una funzione strategica all'interno dei domini sabaudi”.
Di libri così i magazzini della regione sono pieni.
Nelle premesse della delibera si legge ancora: “Le recenti scoperte archeologiche e gli studi effettuati dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, attraverso campagne di scavo e interventi di restauro effettuati negli ultimi decenni su alcuni di questi beni fortificati, hanno contribuito in maniera sostanziale ad ampliare e approfondire le conoscenze sul fenomeno dell'incastellamento e sulle successive trasformazioni e utilizzi a cui sono stati sottoposti i singoli edifici”.
Sammaritani dovrebbe spiegare i ritrovamenti con il progetto editoriale dal titolo “La Valle d’Aosta. La Valle dei castelli” in un momento in cui non ci sono nemmeno i soldi per comperare le aspirine. Sarà anche vero che “il progetto editoriale dell’associazione culturale si propone di aggiornare, con un taglio divulgativo le informazioni derivate dagli studi più recenti attraverso una pubblicazione caratterizzata da un linguaggio adeguato a diversi target d’utenza, dove i testi esplicativi dialogano significativamente con le immagini”, ma è altrettanto vero che ci sono ben altre priorità.
La mitica giunta della Comtesse verte ha impedito il regolare avvio dell’anno didattico della Scuola di Formazione Musicale perché non aveva 100 mila euro da stanziare, ma ha trovato i soldi per un’opera della quale studiosi e altri target utenza dei castelli valdostani non sentono la mancanza.