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CRONACA | 26 ottobre 2018, 05:00

Inchiesta Longarini, oggi in tribunale a Milano si affrontano accusa e difese

Pasquale Longarini

Pasquale Longarini

Di fronte al gup Guido Salvini, inizia questa mattina al Tribunale di Milano la seconda e penultima udienza del processo in rito abbreviato nei confronti di Pasquale Longarini, ex procuratore capo di Aosta, imputato per rivelazione di segreti d'ufficio, favoreggiamento e induzione indebita (avvocato Claudio Soro), reato quest'ultimo in concorso con Gerardo Cuomo, imprenditore titolare del Caseificio Valdostano (foto in basso, difeso da Maria Rita Bagalà). A processo per induzione indebita anche Sergio Barathier, titolare dell'albergo Royal di Courmayeur, difeso dal legale aostano Jacques Fosson. In base a com'è strutturata l'udienza, il primo a parlare in aula oggi e a sottoporsi a eventuali domande di gup, pm e avvocati sarà proprio Longarini, ovvero l'imputato principale: "Non sarà un esame particolarmente lungo ma nemmeno breve", si è limitato a sottolineare Soro. Poi seguirà la requisitoria del pm Giovanni Polizzi, cui seguiranno gli interventi degli avvocati difensori degli imputati. La sentenza è prevista in una terza udienza a data ancora da decidere.

Nella prima udienza, lo scorso luglio, gli avvocati difensori avevano presentato diversi documenti al gup Salvini (che nella sua lunga carriera da inquirente si occupò tra l'altro della strage di Piazza Fontana, dell'attività di Gladio e dello scandalo Telecom-Sismi), lasciando intendere che si tratta di materiale sui cui i legali contano per poter ribaltare le accuse, "per le quali riteniamo non siano mai state presentate prove degne di questo nome - ha spiegato l'avvocato Soro - ma velati indizi non circostanziati".

Secondo l'accusa, l'ex pm Longarini (da tempo trasferito dal Csm come giudice civile al Tribunale di Imperia), "abusando delle sue qualità o dei poteri di pubblico ufficiale" in quanto stava trattando "un procedimento penale a carico di Barathier per gravi reati, in accordo con Cuomo, sollecitava" il primo "ad effettuare - si legge nel capo di imputazione - forniture di prodotti dal Caseificio valdostano" per l'hotel di lusso. Cosa che andò a buon fine in quanto "in effetti Barathier procedeva, assumendo ordini del valore di circa 70-100 mila euro".

Riguardo alle accuse di rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento, Longarini, nell'aprile 2015, "in qualità di pubblico ministero di Aosta", avrebbe aiutato Cuomo "ad eludere le investigazioni condotte dalla Dda di Torino" in un "procedimento penale" in "materia di criminalità organizzata, rivelandogli" di essere "sottoposto ad intercettazioni telefoniche, informazione che il pm di Aosta aveva appreso dai carabinieri di Aosta per ragioni del proprio ufficio, in quanto titolare di procedimenti collegati".

patrizio gabetti

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