L’uomo è artefice del proprio destino, diceva Appio Claudio Cieco. Quindi ognuno si assume le responsabilità che meglio crede per crearsi il proprio destino. Il problema è quando in ballo c’è il destino degli altri o quello di un’intera regione. In tanti hanno a cuore le sorti del nostro giornale e della nostra associazione di volontariato culturale che edita aostacronaca.it e aostasports.it.
In tanti ci dimostrano vicinanza e affetto dandoci amicali consigli e suggerimenti o invitandoci a lasciarli lavorare. Di tanta attenzione li ringraziamo. Ma per lasciare lavorare qualcuno bisogna sapere cosa sta facendo; fino ad oggi nessuno lo ha detto. Per lavorare bisogna avere progetti, ma fino ad oggi nessuno li ha illustrati. Per realizzare progetti bisogna avere idee e fino ad oggi nessuno le ha espresse. Quindi tante grazie per gli amicali consigli.
Ma se chi si deve lasciar lavorare non informa chi informa di cosa pensa, di cosa progetta, di cosa si sta occupando come si fa a sapere? Chi deve lavorare deve svolgere compiutamente il proprio lavoro.
Postare messaggi di cordoglio o di felicitazioni non è lavorare; è farsi una dose di demagogia e populismo. Lavorare significa affrontare i problemi, indicarne le soluzioni e dare tempi di realizzo. Ma di tutto questo in via E. Aubert di Aosta, nella sede dell’Associazione di volontariato culturale ‘Comunque Valdostani’, nonché sede della nostra redazione, non giungono notizie in tal senso.
E la cosa ci preoccupa perché sappiamo che buona parte dei padroni di casa, pro tempore, di Palazzo Piazza Deffeyes, presentano vistose lacune sul funzionamento istituzionale. Ma ci giungono anche consigli, soprattutto non richiesti.
Mai la nostra associazione ed il nostro giornale erano stati sottoposti a pressioni tali come è avvenuto da dopo le elezioni del 20 maggio. In tanti vogliono conoscere la composizione dell’associazione e tante altre cose che ci erano già state chieste e regolarmente fornite. Pensavamo di avere toccato il fondo con le querele, in parte archiviate e in parte transate, come con la Giunta Marquis.
Siamo stati passati al settaccio per le notizie che davamo sui 25mila euro trovati nell’ufficio di Marquis il 22 giugno 2017. Di quella questione aspettiamo la conclusione delle indagini. Pensavamo di avere toccato il fondo quando chi facendosi forte della sua carica di Consigliere regionale ha fatto avviare ricerche sul nostro conto e di quanti soldi abbiamo percepito per la pubblicità dalla Regione. Ha scoperto che ne abbiamo presi meno degli altri.
E invece dobbiamo constatare che non c’è limite al peggio. Hanno ragione gli amici che ci invitano a lasciarli lavorare. Ma abbiamo il diritto di esprimere le nostre idee e le nostre opinioni. Se la cosa infastidisce qualcuno ci smentisca con i fatti. Non possiamo noi dire che chi fa la siesta sotto il sombrero sta lavorando.
Probabilmente sta pensando. Ma a cosa pensa? Alla Valle d’Aosta o agli affaracci suoi o di partito?.
Un amico ha scritto che l’Uv deve presentare un proposta forte, un nuovo progetto politico e via dicendo. Ha ragione. Fino ad oggi non lo ha fatto e, forse, anche gli unionisti stanno facendo la siesta sotto il sombrero.
Ma noi possiamo tacere per non disturbare chi ha in mano il timone della zattera alla deriva nel fiume della crisi di identità? Possiamo noi tacere al timoniere della zattera alla deriva e ai suoi nostromi che intravediamo in lontananza un banco di sabbie mobili circumnavigato da caimani e coccodrilli? Pensiamo di no.
Se Appio Claudio Cieco diceva che Homo faber fortunae suae, Emile Chanoux ha pure detto: “Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux, ils sont fait pour éclairer le monde ; en général ils ne sont pas de grands peuples par le nombre, ils le sont parce qu'ils portent en eux la vérité et l'avenir”.
Noi siamo con Appio Claudio Cieco e Emile Chanoux; lasciamo lavorare chi ha idee, progetti e soluzioni ai problemi della Valle d’Aosta. Ma soprattutto lasciamo lavorare chi ha programmi concreti per dare prospettive nuove alla Petite Patrie.
Li avevano promessi in campagna elettorale, ma fino ad oggi zero tituli come diceva il famoso allenatore di calcio.