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CRONACA | 18 luglio 2018, 09:30

Grido di allarme dell'Osapp, 'invivibile situazione al carcere di Brissogne'

Carmelo Passafiume (primo a sn durante un picchetto alla Festa della Polpen) da anni si occupa delle problematiche del carcere di Brissogne

Carmelo Passafiume (primo a sn durante un picchetto alla Festa della Polpen) da anni si occupa delle problematiche del carcere di Brissogne

"Gli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Brissogne sono vittime di gravi accadimenti che non meritano di dover sopportare". Così Carmelo Passafiume, vice segretario Piemonte e Valle d'Aosta del sindacato autonomo di Polizia penitenziaria Osapp, che dopo l'ennesimo atto di violenza avvenuto ieri, quando un detenuto ha preso per il collo un agente, ha scritto un'accorata lettera al Provveditorato di Torino e alle Autorità penitenziarie del Nordovest ricordando le molte problematiche che investono da tempo la Casa circondariale valdostana. "Ci riferiamo al caso legionella per il quale l’ennesimo Direttore in missione ha gestito l’emergenza in maniera quantomeno discutibile  - si legge nella missiva di Passafiume - basti pensare che ad oggi, seppure a suo dire (il riferimento è al direttore in missione Giorgio Leggeri ndr) non vi siano pericoli, si continua a distribuire acqua minerale".

E inoltre "ci riferiamo al fatto che a fronte della gravità di infrazioni disciplinari e non, commesse dai detenuti, si continua comminare sanzioni blande. Un esempio? L’aggressione di cui si è reso protagonista un detenuto ai danni di un agente prevede, a norma di legge, che il detenuto possa permanere in isolamento in attesa di giudizio disciplinare". Invece secondo Passafiume "si è preferito spostare il collega, forse per non irritare il detenuto". Che dire poi "delle petizioni dei detenuti, volte ad ottenere la rimozione di un collega troppo zelante: detenuti accontentati, e collega spostato ad altro servizio". Sarcastico, sul caso in questione, l'Osapp: "E quando saranno finiti gli agenti di Polizia penitenziaria, chi si sposterà? E dove? Perche i firmatari della petizione non sono stati sottoposti a procedimento disciplinare?". Il vice segretario Osapp chiede apertamente al Provveditore i motivi per i quali "continua ad ignorare la nostre richieste di incontro: cosa aspettate? Che i detenuti prendano il controllo dell’istituto, se gia non lo hanno fatto?".

Per Passafiume a inadempienza si somma inadempienza: "La promessa del provveditore del 21 settembre scorso di assicurare un direttore fisso non ha trovato soluzione. Il fatto che l’acqua non sia potabile non gli ha impedito di riempire fino all’orlo l’Istituto. Dulcis in fundo dal Provveditorato regionale giungono a questo Istituto detenuti che sono stati giudicati e condannati per fatti accaduti all’interno della Casa circondariale in seguito a denuncia di personale tuttora in servizio. Carcerati che sono stati coinvolti in gravi atti di violenza con altri detenuti tutt’ora presenti in questo Istituto. Detenuti la cui attività lavorativa è stata sospesa per gravissimi comportamenti nei confronti di un agente di Polizia penitenziaria non è ancora stato trasferito". Il sindacalista spiega che "il divieto d’incontro (per motivi di incolumità personale ndr) è d'uso comune nelle carceri italiane, ma solo fra detenuti. Alla Casa circondariale di Brissogne è stato istituito fra detenuti e personale. Caso unico in Italia". 

Passafiume rileva però che "quando le minacce hanno interessato un funzionario civile, il detenuto è stato trasferito immediatamente". Per questa situazione "sconfortante" secondo l'Osapp "non possiamo che chiedere aiuto alla politica regionale, soprattutto a chi ha sempre dimostrato sensibilità verso i problemi della Polizia penitenziaria".

Per questo "chiediamo siano fatte pressioni nelle sedi opportune affinchè vengano risolte o attenuate le problematiche indicate, con la speranza che non sia troppo tardi".

p.g.

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