Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’Italia, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale. La decisione di ieri, martedì 10 aprile, della Corte d’Appello di Roma, che ha stabilito che i Tutor costituirebbero una forma di violazione del brevetto della Craft, sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio.
Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.
La decisione della Corte d’Appello di Roma riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft.
Il fatto
Via tutti i “Tutor” dalle autostrade italiane. Lo ha stabilito, riporta il sito della Repubblica, la Corte d’Appello di Roma chiudendo così una causa avviata nel 2006 dalla società Craft di Greve in Chianti. Secondo i giudici il sistema Tutor utilizzato dalla Società Autostrade per il controllo della velocità media sarebbe una contraffazione di un brevetto di proprietà di una piccola azienda toscana per cui la Società Autostrade non può più utilizzarlo.
Il safety tutor è il sistema di controllo della velocità media utilizzato dal 2004 sulla gran parte della rete autostradale italiana, che misura e sanziona i veicoli che in un determinato tratto superano mediamente il limite di velocità. Si basa sull’utilizzo di un dispositivo in grado di leggere le targhe di tutti i veicoli grazie a due postazioni a distanza collegate a un elaboratore centrale che calcola i tempi di percorrenza e rileva le violazioni dei limiti di velocità.
La sentenza, stabilendo che il brevetto appartiene alla società ricorrente, ordina ad Autostrade di astenersi per il futuro dal fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema. In teoria Autostrade per l’Italia dovrebbe rimuovere e distruggere tutti i tutor per violazione di brevetto.
I giudici hanno tuttavia consentito ad Autostrade di comprare il brevetto dalla Craft. Autostrade ha poco tempo a disposizione: i giudici hanno fissato una sanzione di 500 euro per ogni giorno di utilizzo del sistema.