Si chiude con un appuntamento unico la serie di eventi del Laboratorio Interculturale organizzato da Cittadella dei Giovani a partire dal 1° marzo scorso. Dopo la letteratura e gli incontri con diversi, importanti ospiti internazionali, sarà il teatro a suggellare la manifestazione.
Giovedì 12 aprile alle 21, nel Teatro della Cittadella, andrà infatti in scena lo spettacolo “Chi ama brucia, discorsi al limite della frontiera” realizzato dal gruppo teatrale nomade ORTIKA. Una pièce che si fa racconto vero e proprio, storia di una “città fantasma” all’interno della città reale, rappresentato dai Cie – i Centri di Identificazione ed Espulsione per stranieri – punto di partenza dello spettacolo, che nasce dalle interviste originali fatte a lavoratori ed ex-reclusi di uno di questi centri italiani.
“I clandestini - raccontano i ragazzi di ORTIKA - sono una categoria che questo luogo serve a creare e che non esiste se non in relazione a questo luogo”, per uno spettacolo che racconta “Un viaggio dentro il Campo, le sue regole e il suo linguaggio orwelliano. Il Campo introduce nello spazio civile della città un’eccezione inquietante e antica: le persone vi sono recluse non per qualcosa che hanno fatto ma per qualcosa che sono”.
ORTIKA è un gruppo teatrale nomade, nasce dalla collaborazione, umana e artistica, tra Alice Conti (ideatrice, regista e perfomer), Chiara Zingarello (scrittrice e antropologa), Alice Colla (disegnatrice della luce), Eleonora Duse (costumista), Greta Canalis (restauratrice di bambole) e Valeria Zecchinato (assistente di produzione), e dal 2011 produce lavori teatrali e performativi che reinterpretano la contemporaneità attraverso una lettura fisica, visiva, musicale e tragicomica.
In questa pièce affronta senza filtri, a viso aperto, la questione irrisolta dei Cie, con un risultato potente e lucido, dal sapore di cronaca e di inchiesta, che non lascia indifferenti.













