Con un ordine di servizio Giulio Di Matteo, amministratore unico della Casino de la Vallée ha ridisegnato la gestione operativa dei processi di marketing. Lo ha fatto, come si legge nel documento, all’interno del processo di implementazione del Piano di ristrutturazione. Un ordine del giorno che alcuni sindacalisti stanno considerando ma che hanno già detto di non condividere.
Infatti, la professionalità degli interessati è fuori discussione, ma è altrettanto vero che il progetto organizzativo di Di Matteo riguarda personale che da anni partecipa con alterne fortune alla gestione del casino che pare essere giunto ad un punto di non ritorno.
Il personale può anche essere valido ma se non ha libertà d’azione o deve sottostare a condizionamenti i risultati non si possono ottenere. Agli orchestrali si possono cambiare spartiti ma se manca il direttore d’orchestra continueranno a stonare.
Forse è anche per questo che a Saint Vincent circola più o meno palesemente un documento che chiede il ritorno di Paolo Giovannini (nella foto) quale responsabile della Produzione. Per i promotori “la competenza, l’esperienza, l’autorevolezza, l’empatia alle sue idee e il suo mai nascosto amore per il nostro casino”, Giovannini “può essere la persona giusta per aiutare al rilancio del nostro casino”.
La delegazione roulette americana e black Jack ha poi preso di mira De Giulio per alcune dichiarazioni riportate dagli organi di informazione ai quali avrebbe detto che “Nei casino i giocatori scappano il banco perde il fisco vince sempre”. La delegazione sindacale: Paolo Mattio, Olivo Tripodi, Antonio Bogazzi e Massimo Bitetti, smentendo le affermazioni aggiungono: “Probabilmente in modo scorretto, nonostante i suoi consulenti, Di Matteo ha confuso col costo del personale con lo stipendio netto dal quale vanno sottratte le mance e i costi aziendali”.
Fanno poi notare che “i risultati sin qui ottenuti dimostrano il limite del piano industriale dell’Au e l’inefficienza della governance aziendale”.
Insomma la delegazione è fortemente critica verso quel piano industriale condiviso dall’allora assessore regionale alle Finanze Albert Chatrian (Alpe).
Nel mese di gennaio 2016 l'incasso è stato di 3.627.729, il totale annuo 33.110.609. Nel 2017 a gennaio l’incasso è stato di 2.934.382 e annuo 32.323.689. A dimostrazione che la qualità non sta nelle slot ma nei giochi lavorati che comportano un valore aggiunto pari 50% delle mance a favore della gestione.
La delegazione, facendo riferimento ad un comunicato aziendale sui risultati di gennaio, accusa poi il management di “sottolineare i risultati positivi e occultare ad arte quelli negativi”. La delegazione dice poi di “prendere atto dell’ennesima iniziativa di pubblicità” su una giornale locale “della quale non si hanno riscontri e probabilmente senza ritorno economico al pari di Master of Magic, Campionato europeo di boxe e sponsorizzazione Legnano basket”.
Insomma il management è sotto il tiro incrociato e forse è per crearsi un scudo ha erogato un contributo di circa 25mila euro al Cammino della Pace, una onlus delle Brianza. Cosa produrrà l'obolo alle finanze del casino?












