/ 

| 20 ottobre 2017, 09:30

Ubriacatura da potere

Ubriacatura da potere

Ci mancavano le parole della senatrice Bindi sulla malavita in Valle per farci sprofondare definitivamente nella depressione post sbronza. Mi riferisco a quell’ebbrezza di potere che ci ha condizionati negli ultimi mesi e che ci ha portato all’ennesimo nuovo governo di questa legislatura.

I sintomi di “ubriachezza” ci sono stati tutti.

Disturbi del linguaggio: hanno parlato e straparlato tutti, spesso a sproposito, sempre e comunque in modo esagitato e ripetitivo, intontendoci di frasi fatte con ben pochi agganci alla realtà. Amnesie: è stato fin troppo facile dimenticare le alleanze e le promesse elettorali, tutto è stato fatto e rifatto senza tener conto di quelli che erano stati i programmi iniziali, secondo i quali noi valdostani siamo andati a votare.

Instabilità motoria: un andare e venire continuo, traballante e indeciso, ha animato l’aula consiliare per mesi; e spesso questa oscillazione maldestra è finita disastrosamente su una poltrona che non era quella originaria, ma la prima rivelatasi convenientemente libera.

Nausea: quella, a dire il vero, a colpito più noi indifesi spettatori; tuttavia pare essersi diffusa anche tra alcuni allegri compari, che hanno preferito abbandonare la compagnia ed aggregarsi a più sobri colleghi (fino a quando?) Mal di pancia e acidità gastrica: scusate ma mi viene da ridere, a quanti “mal di pancia” abbiamo assistito? Non servono commenti.

“Una sensazione generale di miserevole sofferenza” (efficace definizione data da un gruppo ufficiale di aiuto all’alcolismo): non abbiamo alcun dubbio né sul generale, né sul miserevole, né sulla sofferenza, si riferiscono ai nostri politichini. Quello a cui abbiamo assistito è stato lo spettacolo più penoso e patetico che potevamo aspettarci dalla nostra amministrazione.

La sofferenza è stata tutta nostra e ci auguriamo che sia finalmente terminata. Vogliamoci tutti bene: sappiamo che la ciucca può essere “buona” o “cattiva”, nel primo caso si blatera amore incondizionato verso chiunque si presti a farci da stampella vedendoci in difficoltà; nel secondo si sparano invettive crudeli anche sui membri della famiglia che amorevolmente tentano di ricondurci a più miti intenzioni. Auguro a questo nuovo governo di saper fare tesoro della traumatica esperienza.

E di riuscire a trovare la serietà e lucidità per condurci fuori dalle criticità in cui navighiamo da troppo tempo. E auspico, soprattutto, che riescano a ritrovare la credibilità nei confronti dei valdostani che, da quel che percepisco, è purtroppo ai minimi storici di questa comunità e senza la quale sarà arduo trovare qualcuno che abbia voglia di andare a votare.

Perché, se le parole della Signora Bindi ci hanno sconcertati e basiti, mostrandoci una realtà pericolosamente in bilico, la coscienza civile e diffusa da lei invocata per far fronte alla situazione può formarsi solo sull’esempio di una classe politica affidabile e corretta. Buon lavoro.

panta rey

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore