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CRONACA | 17 maggio 2016, 15:15

Addio con 'Bella Ciao' al partigiano Franco Perin Riz

Franco Perin Riz

Franco Perin Riz

Il canto di 'Bella Ciao' ha accompagnato, nel tempio crematorio del cimitero di Aosta, l'ultimo viaggio del partigiano valdostano Franco Perin Riz, di 90 anni, morto all’ospedale Parini venerdì 13 maggio.

Contabile alla Nazionale Cogne, nel giugno del 1944 Perin Riz decide di prendere la via della montagna (nome di battaglia Franco); per evitare rappresaglie anche il fratello Bruno raggiunge il gruppo di partigiani di Fenis prendendo il nome di battaglia Cadorna.

I fratelli Perin Riz combatterono con coraggio il nazifascismo e furono tra i protagonisti della Resistenza in Valle. Franco Perin Riz lascia il figlio Giorgio con la moglie Manuela ed i nipoti Stefano ed Andrea. Cercando tra le carte del padre, il figlio Giorgio ha rinvenuto pagine di un diario di Franco Perin Riz, che per gentile concessione pubblichiamo integralmente:

“Non appena ho ricevuto la cartolina per la chiamata del 1° semestre dei nati nell’anno 1926 ho pensato di non presentarmi al centro militare di Ivrea. In ufficio (uff. contabilità Naz. Cogne) dove lavoravo conoscevo il collega Daniele Fosson. Con il suo aiuto il 14 giugno 1944 ho preso il treno per Ivrea.

D’accordo con il collega, usando attenzione e fingendo di non conoscerci siamo scesi alla stazione di Chambave. Mantenendo sempre una certa distanza siamo arrivati all’abitazione del Prof. Pio Aymonod in loc. Frayan nei pressi di Chatillon. Li sono rimasto sino al mattino quando ancora buio, accompagnato da Vincent Treves, attraversiamo lo stradone con molta attenzione e ci avviamo al sentiero che ci porta a La Magdeleine alpeggio Les Grous.

Arrivati vengo presentato a Tito (Perron Celestino) il comandante della banda Marmore. Passato qualche giorno ricordo che con tutta la squadra siamo andati per un sentiero da La Magdeleine a Chamois e scesi a Buisson e poi risaliti ritornando a La Magdeleine con la raccomandazione di Tito di evitare di lasciare tracce del nostro passaggio. Non ricordo la data esatta di questo movimento.

Il 20 giugno 1944 eravamo tranquilli, pronti per il pranzo di mezzogiorno quando improvvisamente sentiamo dei colpi di mitra. Una pattuglia di 12 tedeschi che scendeva dal colle giunge nei pressi di La Magdeleine. Suona l’allarme tutti ci precipitiamo verso il bosco dove i tedeschi hanno ripiegato. Sul terreno rimangono un morto e sei feriti“.

p.g.

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