In occasione del referendum sulle trivelle, molte forze politiche valdostane hanno dato indicazioni ai loro aderenti e simpatizzanti. Simpatizzanti. La Stella alpina ha lasciato liberi i propri iscritti e simpatizzanti di scegliere l’opzione che ritengono migliore.
Delio Donzel, assessore stelluto all’Ambiente del Comune di Aosta, invita gli elettori valdostani a recarsi alle urne, indipendentemente dalla scelta di voto che faranno. Stessa posizione, escluso l’invito a recarsi alle urne, ha assunto l’Uv.
L’Alpe, "in quanto movimento autonomista", ritiene che "il referendum del 17 aprile sia prima di tutto un'importante battaglia in difesa dell'autonomia delle regioni contro una politica centralista che vuole decidere su questioni che sono di competenza delle Regioni. Noi riteniamo infatti che in gioco non ci siano solo le concessioni, bensì il diritto delle Regioni di difendere le proprie competenze e la propria autonomia".
La Cgil Valle d'Aosta invita "le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate, i pensionati e tutti i valdostani ad esercitare il proprio diritto di voto. Votare non è solo il modo per sostenere i propri convincimenti, ma è anche la via per salvaguardare i cardini fondamentali del nostro sistema democratico e dare nuova forza alla partecipazione".
Fanno eco le forze di opposizione del Comune di Aosta che invitano tutti i cittadini a recarsi alle urne per esprimere, tramite lo strumento democratico per eccellenza, il voto, la propria preferenza in merito.
Nel Pd locale, così come in quello nazionale, non tutte le posizioni coincidono; il sindaco di Aosta Centoz è allineato su quelle di Matteo Renzi, vale a dire astensione, mentre il segretario del partito, Irene Deval, si è detta favorevole a recarsi alle urne.
Netta la posizione della Commissione regionale piemontese della Pastorale del lavoro che non solo ha dato indicazione di andare a votare ma si è anche schierata decisamente per il “sì”