Quando le crisi di ordine pubblico si sono fatte più acute il Governo ha chiamato l'Esercito: un esempio per tutti vale ricordare l'intervento degli alpini, negli anni 70-80 per contrastare i rapimenti in Calabria.
Più recentemente, a partire dal 2008 è scattata l'Operazione 'Strade Sicure'. Una legge dello Stato ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, l'impiego di un contingente di personale militare delle F.A., con qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza, posto a disposizione dei Prefetti delle Province, per condurre attività di vigilanza esterna a Centri di Accoglienza e a obiettivi sensibili e di pattugliamento e perlustrazione, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia (F.P.). Si potrebbe coinvolgere anche il Corpo forestale.
Il momento che viviamo richiede "specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità". La Valle d'Aosta è in mano ai predoni; furti, rapine e violenze sono all'ordine della quotidianità, soprattutto durante il giorno. Se poi aggiungiamo la minaccia terroristica dell'Isis ci si rende conto che iniziative eccezionali per esigenze di prevenzione della criminalità siano più che giustificate.
I militari in divisa che controllano il territorio sarebbero sicuramente un deterrente per malintenzionati. Ai tempi del servizio militare di leva le ronde erano uno strumento di sicurezza per i cittadini. L'abolizione della leva ci ha tolto uno strumento di prevenzione. Ma si potrebbe sempre attuare in Valle d'Aosta il progetto Strade Sicure.
A Modena è stata recentemente siglata una convenzione con l'Associazione Nazionale Alpini di Modena per implementare la vigilanza del territorio. Gli alpini, coordinati dalla Municipale svolgono attività in città e nelle frazioni.
I volontari garantiscono la presenza attiva sul territorio per promuovere l’educazione alla convivenza, l’informazione e l’educazione alla legalità, il senso di comunità attiva.
Durante il servizio indossano sopra la divisa, usata nei compiti di Protezione civile, una pettorina giallo blu su cui sfoggia un distintivo nel quale lo stemma del Comune è affiancato al logo degli Alpini, oltre all’indicazione di “volontario” che li renderà immediatamente riconoscibili.
Di più i volontari svolgono attività di osservazione e salvaguardia nel centri, nei parchi e in generale nel territorio comunale e sono collegati alla sala operativa della Polizia municipale per segnalare anomalie che costituiscano situazioni di degrado riscontrate nel corso dei controlli sui percorsi definiti. Ma soprattutto, nel svolgere il servizio forniscono rassicurazione nei confronti dei cittadini.
Non c'è bisogno di inventarsi l'acqua calda basterebbero un po' di fantasia al potere e responsabilità di chi può decidere. I parlamentari valdostani potrebbero farsi promotori di una iniziativa per ampliare il progetto Strade Sicure. I sindaci potrebbero farsi promotori di iniziative che possono garantire più sicurezza ai cittadini. Il Celva potrebbe farsi dare gambe ad un progetto "Comuni Sicuri" e giungere a convenzioni con associazioni di volontariato, anche con i Carabinieri volontari, e con singoli cittadini. Comuni Sicuri potrebbe entrare in un progetto più ampio del 'Baratto amministrativo'. A fronte dell’intervento sussidiario dei cittadini, il Comune potrà disporre deliberazioni di riduzione o esenzione di tributi per i cittadini in difficoltà economiche.
La sicurezza dei cittadini non ha prezzo. Una Valle d'Aosta d'Aosta sicura potrebbe essere anche un forte richiamo turistico.