Stop ai voli in parapendio e deltaplano sul massiccio del Monte Bianco. Il 10 luglio scorso il Presidente della Giunta, Augusto Rollandin, anche a seguito dei recenti gravi incidenti a persone che praticavano attività di parapendio, ha richiesto all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile-Enac di emettere, in ragione della sicurezza del volo, un divieto per queste attività sul versante italiano del Monte Bianco.
Oggi, venerdì 17 luglio, l’Enac ha comunicato alla Regione di aver emesso un decreto per l’applicazione del divieto dei voli in parapendio e deltaplano su tale versante, aderendo le richieste di Rollandin.
"Era necessario intervenire rapidamente – dichiara il Presidente della Regione – e ringrazio l’Enac per la celerità con cui ha risposto alla nostra segnalazione. Oltre ai rischi corsi da chi vola in quella zona, e abbiamo ben presente tutti le cronache delle scorse settimane, c’è da considerare che le operazioni di recupero dei feriti e, purtroppo, delle vittime, sono state lunghe e difficoltose: l’area, infatti, era invasa da centinaia di vele che impedivano all’elicottero di alzarsi in volo, in una condizione, poi, di estremo pericolo per i soccorritori obbligati a intervenire in un ambiente che, in questa stagione di temperature elevate, è soggetto a frane e cadute di massi".
L’interdizione di volo è valida fino al 12 ottobre. E per scongiurare incidenti, le autorità francesi hanno vietato la salita lungo la via normale al Monte Bianco. Lo zero termico a 4.500 metri causa lo scioglimento del ghiaccio che tiene assieme le pietre instabili, provocando pericolose scariche. Ieri due vittime: un alpinista francese, travolto dai sassi nel canale del Gouter, e uno svedese, precipitato sul Brévent. Nessun divieto per l'accesso alla via normale italiana.
Rispetto a quella francese, la via normale sul versante di Courmayeur è meno frequentata e più difficile. Qui "la situazione è comunque delicata, nelle settimane scorse ci siamo stati, ma ora è da valutare a seconda del cliente", spiega Luca Rolli, guida alpina valdostana
Stamane lui stesso ha saputo dalle autorità d'Oltralpe della chiusura della via francese: arrivando alla stazione del Nid d'Aigle a Saint-Gervais-Les-Bains (Francia), dove inizia il percorso, "due gendarmi diretti al rifugio del Gouter per bloccare gli alpinisti in ascesa ci hanno informati del divieto".