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ATTUALITÀ | 30 giugno 2015, 13:00

EDILIZIA: Segni di ripresina anche in Valle d'Aosta

EDILIZIA: Segni di ripresina anche in Valle d'Aosta

 

Non è tutto oro quello che luccica, ma secondo il rapporto di Bankitalia la debole economia della Val d'Aosta sembra dare i primi cenni di una piccola ripresa. Il primo trimestre del 2015 ha confermato il trend della fine dello scorso anno, una leggerissima, quasi impercettibile, ripresa, o sarebbe più giusto definirla ripresina. Se l'anno precedente, infatti, si registrava ancora un'aria di recesso, quest'anno non mancano i segnali favorevoli. Certo non tutti i comparti dell'economia vivono allo stesso modo questo spiraglio di luce, ma si può dire che i venti di cambiamento stiano iniziando a soffiare.

Se il settore dell'edilizia è ancora in sofferenza, regge bene il terziario che fa registrare una piccolissima ripresa dei consumi pari allo 0,3%, aumentano anche le occupazioni, sebbene questo, in una prospettiva più generale, sia ancora un tasto dolente. Il numero degli occupati, dopo ben 3 anni, inizia a crescere, attenzione però, niente festeggiamenti perché si parla di un quasi impercettibile + 0,8%.

E anche su questo ci sarebbe di che parlare e analizzare da vicino i dati. Infatti, questo aumento interessa soprattutto il lavoro autonomo. Sono le partite iva a essere "stranamente" aumentate e il sospetto che si tratti di lavori da dipendente celati dietro quello autonomo, purtroppo resta. Sono proprio questi giovani dai 25 ai 40 anni che devono quanto mai pensare a un futuro stipulando polizze come Zurich Connecthttp://www.migliorcontocorrente.org/zurich-connect.htm per avere, un domani, qualcosa da parte.

Non solo giovani però, anche ultra cinquantenni che hanno perso il lavoro e si sono dovuti arrangiare con un lavoro autonomo in modo da poter continuare a versare i contributi e non trovarsi poi tra una decina d'anni senza niente in tasca. Ben diverso il caso dell'occupazione giovanile dai 18 ai 25 anni dove i numeri sono ancora negativi, -3,9%.

Insomma, segnali positivi fino a un certo punto. La cautela in questi casi è quanto mai d'obbligo. Se invece guardiamo le famiglie, la situazione è meno rosea. Nel lasso di tempo di 5 anni il reddito si è ridotto del ben 3,9% e logicamente, con esso, anche la capacità di acquisto, sostenuta in alcuni casi con la richiesta di un prestito in bancahttp://www.calcoloprestito.org/guida/banca-posta-finanziaria.

Si prenda quindi atto di queste piccole novità positive, senza troppi entusiasmi e con la giusta dose di ottimismo, il futuro resta ancora piuttosto incerto, ma anche un piccolo spiraglio nella cortina scura della crisi può essere d'aiuto per continuare a sperare in una vera ripresa della nostra economia.

si.lo.

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