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| 10 novembre 2014, 11:54

CAPITANI CORAGGIOSI: Il cav. Edoardo Ostinelli il primo ottico della Valle

I Padri dell’Autonomia valdostana hanno visto lontano con le lenti dell’Ottica Ostinelli. Il Maestro Edoardo The King Ostinelli: 'Gli occhiali sono come le scarpe che se non sono di misura ti fanno venire i calli ai piedi. Se gli occhiali non sono quelli giusti possono provocare problemi ben più gravi'

Il Cavaliere Adoardo The King Ostinelli. In basso L'ingresso dell'antico negozio, la nuiva vetrina, foto di gruppo dello studente Edoardo (in primo piano in piedi a destra. La sesta da sinistra è Margherita Hack

Il Cavaliere Adoardo The King Ostinelli. In basso L'ingresso dell'antico negozio, la nuiva vetrina, foto di gruppo dello studente Edoardo (in primo piano in piedi a destra. La sesta da sinistra è Margherita Hack

Tre generazioni di maestri ottici, 86 anni di ininterrotta attività commerciale, prestigiosi riconoscimenti a una carriera professionale come poche altre in Valle: l’Ottica Ostinelli è tutto questo e tanto di più, come racconta il Cavaliere Edoardo Ostinelli, ‘the king’ come lo chiamano i suoi familiari. Ha 84 anni il cav. Edoardo, di origine comasca ma valdostano d’adozione. “L’azienda di famiglia è più vecchia di me”, sorride e ne ha ben d’onde, facendo riferimento anche alla scritta che campeggia sulla facciata del Palazzo regionale, ‘Voir clair, vouloir vivre’.

Di più, dal 2010 Ottica Ostinelli è riconosciuta ‘Negozio storico d’Italia’, mentre nel 1995, a Palazzo Vecchio a Firenze, ad Edoardo è stato consegnato il premio ‘Salvino d’Argento’ dal Coordinamento dell’Albo degli Ottici Optometristi e nel 2000 la ‘Targa di Eccellenza’ per i 50 anni di attività professionale. “In realtà la targa è arrivata tardi – scherza Ostinelli – perchè lavoro da 69 anni e siamo nel 2014...”.

Aveva solo 15 anni quando il padre, Luigi (nella foto), lo accolse a bottega: “La mia famiglia arrivò ad Aosta nel 1941, dopo aver lasciato il negozio a Luino, sul lago Maggiore, inaugurato nel 1928. Mio padre era un disegnatore di tessuti a telaio, ma nel 1927 la crisi del settore lo convinse a cambiare attività
e dopo aver frequentato un corso professionale di ottica decise di dedicarsi al commercio di occhiali”. Erano gli anni dell’ascesa del fascismo,
che, in poco tempo, condusse l’Italia alla guerra e a una serie di gravi disagi economici che coinvolsero anche la ditta Ostinelli. “Furono dei rappresentanti a consigliare a mio padre di lasciare la Lombardia e trasferirsi in Valle: ‘lì non ci sono negozi di ottica’, gli dissero. Lui fece armi e bagagli e la famiglia si trasferì di volata ad Aosta, dove constatammo che non avevano mentito: in Valle all’epoca non c’erano negozi di occhiali, fatta eccezione per un tal Barmasse di Valtournenche che vendeva poche lenti e montature nel bugigattolo di un palazzo in piazza Chanoux”.

Il primo esercizio commerciale di ottica fu dunque aperto nella Vallée da Luigi Ostinelli in via Croce di Città, ad Aosta. Conservò il primato fino al 1947, quando un ottico inaugurò un secondo negozio. La ditta diede lavoro a diversi dipendenti: fra questi anche l’apprezzato fisarmonicista Mile Danna. “Poi negli anni – ricorda – aprirono altri negozi, ma noi siamo stati i primi ‘professionisti degli occhiali’ e questo conta qualcosa”. Edoardo Ostinelli, ‘the king’, è consapevole di aver “venduto occhiali a tante generazioni di valdostani” e tra questi gli allora  ‘maitre à penser’ come ad esempio Guido Chabod, Severino Caveri, Cesare Ollietti. Si può dire che i padri dell’Autonomia valdostana ci
hanno visto lungo, con gli occhiali di Ostinelli. Una battuta che in realtà è assoluta verità.

Nei primi decenni del Dopoguerra, insieme alla moglie, Massimiliana Biasia, Edoardo Ostinelli condusse il negozio in via Croce di Città guardando crescere le sue tre figlie sino al 1984, quando l’attività commerciale si spostò nei nuovi locali in place des Franchises, dove si trova tuttora. “La progettazione del nuovo negozio fu originale e innovativa per l’epoca – ricorda ‘the king’ – e gli interni furono realizzati da maestri falegnami di Cantù”. Negli anni Ostinelli è
stato tra i fondatori del Consorzio ottici italiani, oggi GreenVision; per due legislature fu segretario amministrativo dell’Associazione artigiani
valdostani. “Dopo mio padre e il sottoscritto oggi l’azienda conta un altro maestro ottico, mia figlia Patrizia, e un ottico, mia figlia Alessandra
e anche la terza figlia, Teresa, lavora in azienda”. Edoardo ci tiene a sottolineare che “almeno dal 1949 ad oggi abbiamo seguito con continuità
l’evoluzione tecnologica del settore, adeguandoci ai cambiamenti e acquistando sempre più nuove e moderne attrezzature. Siamo giunti ad
avere un magazzino molto fornito, per riuscire a soddisfare le esigenze e le necessità di tutti e oggi lavoriamo in due sale di refrazione
perfettamente attrezzate” (a lato la task force Ostinelli).

In 69 anni di ininterrotta carriera Edoardo Ostinelli può ben dire di portare sulle spalle la storia dell’Ottica italiana del Dopoguerra. E, soprattutto, di aver avuto insegnanti d’eccezione alla scuola di ottica di Firenze: La scienziata e astrofisica di fama mondiale Margherita Hack (nella foto in basso), la ricercatrice del Cnr Adriana Fiorentini e il fisico Vasco Ronchi. “Forse senza gli insegnamenti di questi straordinari docenti non sarei quello che sono oggi – ammette Ostinelli – ma la vita è fatta di esperienze da costruire una dopo l’altra”.

L’esperienza commerciale di Edoardo è vasta e straordinaria. “Oggi, rispetto al passato, la clientela apprezza meno il nostro lavoro e i nostri consigli – sostiene -. Molti credono che gli occhiali acquistati in edicola valgano quanto i nostri, ma la realtà è un’altra. L’ottico non è un medico ma ‘vede’, analizza e comprende i difetti di vista e quindi può indirizzare il cliente verso scelte corrette, ottimali, così come può consigliare l’intervento di un oculista quando serve. Professionalità di settore che una pur gentile commessa del supermercato o un edicolante non possono offrire quando vendono gli occhiali. Non credo di dover aggiungere altro...”.

Ma poi il Cavaliere ci ripensa e aggiunge: “gli occhiali sono come le scarpe che se non sono di misura ti fanno venire i calli ai piedi. Se gli occhiali non sono quelli giusti possono provocare problemi ben più gravi”.

Con gli occhi che brillano per la commozione Edoardo Ostinelli, a nome della sua famiglia e dei suoi collaboratori ringrazia tutti per la fiducia “che ci ha consentito di raggiungere questo ambito traguardo e proseguire sulla strada tracciata da mio papà”.

Informatore Commerciale

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