Un consigliere regionale avrebbe stornato sul proprio conto qualche migliaio di euro per acquistare un'auto e rivenderla a prezzo maggiorato. Un suo collega, peraltro coniugato, ha invece comprato in gioielleria regali per centinaia di euro destinati a un'amica particolarmente affezionata.
Spulciando tra le 11 mila pagine del faldone intitolato 'Salzone (ex capogruppo della Stella Alpina) + 33' sulle spese dei Gruppi consiliari della 13esima Legislatura dal 2008 al 2012, emergono dettagli imbarazzanti su come alcuni consiglieri hanno utilizzato il denaro pubblico dei contribuenti che era invece destinato, come ha spiegato il procuratore capo Marilinda Mineccia, “al bene dell'intera collettività”. Spese che sbiancano gli slip verdi comperati da Cota: anche se in Valle non risultano 'casi Fiorito', nel nostro piccolo alcuni consiglieri regionali non sono certo delle mammole.
A tutt'oggi i consiglieri regionali indagati non hanno ancora motivato agli inquirenti le spese per le quali lo stesso procuratore auspica di ottenere “chiarimenti e giustificazioni in sede di interrogatorio difensivo”. Tra le altre 'spese pazze', una cena costata 2.700 euro alla quale avrebbero partecipato non più di venti persone.
Risultano anche devoluti soldi in beneficenza (attività proseguita anche nel 2013, come ha evidenziato la Corte dei conti) e rimborsi spese per il trasporto di consiglieri regionali a Torino, che si sono recati nella capitale sabauda per discutere, con i colleghi piemontesi, sul futuro della ferrovia.












