Appello bipartisan in Consiglio regionale sulla necessità di rivedere la legge di finanziamento dei gruppi consiliari. Così l'assemblea regionale ha affrontato oggi il tema riguardante l'inchiesta della Procura di Aosta in cui sono indagati 34 esponenti di tutti i gruppi della precedente legislatura.
La prima a intervenire sull'argomento è stata la capogruppo di Alpe Patrizia Morelli, che comunicando i nomi degli indagati del proprio gruppo, ha precisato: ''Abbiamo sempre documentato le spese e ritenevamo che tutto fosse pertinente al ruolo istituzionale del gruppo, nulla è stato speso per fini personali". Morelli ha anche evidenziato la necessità di ''una revisione della legge che puntualizzi meglio le spese ammissibili''.
Dello stesso avviso Raimondo Donzel (Pd), che ha ricordato come il proprio gruppo sia stato ''il primo in Italia a rendere trasparenti le spese''. Il capogruppo dell'Uvp, Luigi Bertschy ha ''apprezzato la volontà politica di alcuni gruppi di fare un percorso trasparente'' e sottolineato la volontà di ''intraprendere un percorso di miglioramento dell'attuale legge''. Lavoro che, come ha ricordato la presidente del Consiglio, Emily Rini, è già stato intrapreso dalla Conferenza dei capigruppo.
Sul questo tema, Roberto Cognetta (M5s) ha sottolineato "una differenza tra maggioranza e opposizione: l'opposizione ha cercato di spiegare mentre la maggioranza ha glissato". Sugli esiti dell'inchiesta relativa ai costi della politica è intervenuto anche l'assessore regionale Marco Vierin (Stella Alpina): "Qui non c'è nessun Fiorito, il mio gruppo non è accusato né di finanziamento illecito ai partiti e neppure di malversazione". Secondo l'assessore, ci sono dei problemi applicativi già con la nuova legge: il nostro problema adesso è fare una nuova legge che ci consenta di spendere senza aver paura.











