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POLITICA | 09 ottobre 2013, 08:14

CONSIGLIO VALLE: Nel voto segreto ricompaiono i franchi tiratori, approvata mozione minoranza su riforma enti locali

Il gruppo Uvp capofila della mozione accolta dal Consiglio Valle

Il gruppo Uvp capofila della mozione accolta dal Consiglio Valle

Tornano a farsi vivi i franchi tiratori nella maggioranza, e così con 18 voti a favore e 17 contrari il Consiglio Valle approva la mozione sulla riforma degli enti locali valdostani.

La mozione è stata proposta in assemblea nella serata di ieri, martedì 8 ottobre, dai gruppi Union valdotaine progressiste-Uvp, Alpe e Partito democratico-Sinistra VdA. Il testo è stato approvato a votazione segreta, e impegna la prima Commissione consiliare a elaborare, di concerto con il Dipartimento enti locali, il legislativo regionale e le rappresentanze degli Enti locali, un progetto di legge condiviso sulla riforma delle Autonomie locali, che tenga conto delle diverse sensibilità.

Il capogruppo dell'Uvp, Luigi Bertschy, ha presentato l'iniziativa all'Aula, evidenziando "l'urgenza di procedere ad una riforma delle Autonomie locali, che tenga conto della necessità di dare indicazioni precise in merito alla sempre più necessaria gestione associata di funzioni e servizi". Bertschy ha auspicato che "una riforma così importante, tanto da essere definita storica, abbia la più ampia condivisione e che vada al di là della logica della contrapposizione politica e delle decisioni unilaterali".

Nel corso del dibattito, la consigliera Chantal Certan (Alpe) ha sottolineato che non ci si intende sostituire a chi di dovere, ma occorre "condividere un percorso di legge, perché la gestione associata dei servizi rappresenterà un punto cardine della nostra Amministrazione e della nostra autonomia. Sappiamo bene quanto questa sia importante, ma siamo anche consci del fatto che accorpare o associare non sempre corrisponda ad un risparmio". Secondo Certan "E' necessario che tale riforma tenga conto di parametri o criteri che favoriscano l'associazione dei piccoli Comuni, di quelli di media montagna, di quelli con vocazione turistica, agricola o industriale, e non solo per vicinanza territoriale o storica".

Il Capogruppo del Pd-SVdA, Raimondo Donzel ha invece evidenziato: "Qui è in gioco il nostro modo di costruire le proposte su cui si fondano i cambiamenti profondi della Valle d'Aosta. Bisogna capire se le scelte sono quelle di un demiurgo che ha deciso di rimodellare la nostra regione secondo regole sconosciute o se partono dal basso, dalla condivisione con i cittadini". "Il Consiglio regionale - ha detto Donzel - in sede legiferante deve avere chiara la situazione: per questo chiediamo un confronto con i diretti interessati, Enti locali e cittadini, per effettuare il percorso insieme".

Nella replica, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato: «Il confronto con gli Enti locali è già in corso, già da qualche mese è stato istituito il gruppo di lavoro, politico e tecnico, con il compito di predisporre un progetto di riforma, in particolare sull'esercizio in forma associata dei servizi comunali. Comunque sia, la condivisione del percorso non può costituire un obbligo". Dicharando disponibilità al confronto in Commissione, Rollandin ha aggiunto che "non possiamo impegnarci ad una forzatura: per questo chiediamo di modificare il testo della mozione, andando nel senso di una condivisione non obbligatoria ma semplicemente e giustamente auspicata".

I rappresentanti dei gruppi Uvp, Alpe e Pd-Sinistra VdA hanno confermato l'intenzione di non modificare il testo del provvedimento e il Presidente della Regione ha annunciato l'astensione della maggioranza. Poi il voto, con il 'siluro' lanciato dal franco tiratore, che ha permesso alla mozione di passare a maggioranza.

patrizio gabetti

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