Oggi la realtà emerge in tutta la sua gravità e la Casa da gioco cola a picco, senza che nessuno cerchi di mettere in atto strategie di rilancio, al di la di proposte balzane, come quella della rinuncia del 10% da parte della Regione ai propri introiti o quella di estendere l'orario di apertura, di queste ore. Spot e goffi tentativi per cercare di correre ai ripari più che una vera strategia di rilancio, che abbiamo sollecitato ed auspicato, da parte di chi, lautamente retribuito con più di 300.000 € annui, ha la responsabilità di questa gestione, assieme all'intera dirigenza. Ma anche e soprattutto da parte dell'Amministratore unico a palazzo, vero decisore e demiurgo di tutte le società partecipate, e all'origine delle linee di indirizzo della Casa da Gioco, che si rivelano oggi fallimentari. Le sale rimangono vuote, malgrado si regalino pullman e giocate, ad una clientela che spesso fa fuggire anche i giocatori tradizionali, mentre i lavori appena eseguiti, costati fior di milioni, mostrano già i primi problemi strutturali. E oggi ci si accorge pure di avere esuberi di personale quando negli ultimi mesi, soprattutto in periodo elettorale, le promesse di posti di lavoro, le facili assunzioni del momento e le promozioni imperavano a palazzo. Ci si accorge che la casa brucia, ma non si tenta di spegnere il fuoco : si azzardano soluzioni, che, come nel gioco della roulette, si spera possano essere vincenti. E si tenta pure, goffamente, di scaricare le responsabilità, che sono, invece, tutte in capo a chi ha sempre gestito in modo verticistico e unilaterale le partecipate, e che oggi vorrebbe condividerne i disastri. Ma che non ha voluto condividere indirizzi o soluzioni, anche a fronte dell'emergenza di questi mesi: ultima, la nostra proposta di istituire una commissione speciale di rilancio della casa da gioco, che coinvolgesse tutti in questa operazione, per salvare il Casinò, bene comune e risorsa dell'intera Valle d'Aosta. Oggi, non vediamo prospettive e chiediamo nuovamente siano coinvolti tutti gli attori in questa vicenda. Dall'intero Consiglio Valle alle forze sindacali e agli operatori del settore per conoscere le strategie e soprattutto per mettere in campo soluzioni credibili e condivise, che possano far ritornare la Casa da gioco una vera e propria risorsa per la Valle d'Aosta. Una strategia comune che eviti ulteriori danni e che possa mettere in campo azioni concertate a breve e medio termine, evitando di distruggere definitivamente ciò che ancora si può rilanciare. Tutto questo nel denunciare fermamente le responsabilità di chi ha gestito il Casinò come un bene di sua proprietà. Gli amministratori unici: uno decisore, ad Aosta, l'altro esecutore a Saint- Vincent. Che oggi continuano con scelte sbagliate e con la politica della roulette e dell'azzardo, tentando senza dare l'impressione di conoscere l'esito e la direzione. Ma che vanno fermati, prima che portino definitivamente il Casinò alla rovina, con il motto della stessa roulette e del gioco: "Ritenta e sarai più fortunato". Perché non c'è più tempo. Purtroppo.
In Breve
martedì 23 dicembre
lunedì 22 dicembre













