Avrebbe violato precise norme statutarie indispensabili per beneficiare del regime fiscael agevolato destinato agli enti no profit.
Per questo la procura di Aosta ha chiesto e ottenuto dal gip Paolo De Paola il sequestro preventivo per l'equivalente di circa un milione e 100 mila euro sui conti corrente dell'Associazione Forte di Bard, nonchè tutti i beni dell'ex consigliere delegato e funzionario di Finaosta Gabriele Accornero, indagato per dichiarazione infedele.
La vicenda riguarda una presunta evasione dell'Iva nel 2015-2016 e fa seguito a una segnalazione dell'Agenzia delle entrate. L'ipotesi è che l'Associazione, per quanto formalmente una no profit, svolgesse in realtà attività commerciali non consentite, pena la perdita del beneficio delle agevolazioni fiscali. Di conseguenza circa 5 milioni di fondi ricevuti, anche pubblici (Stato, Ue e Regione), non sarebbero contributi ma erogazioni corrispettive e quindi un imponibile sottoposto al pagamento dell'Iva.
Sui conti sono stati trovati circa 700-800 mila euro. Le indagini sono coordinate dal pm Luca Ceccanti e condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Aosta.
"Noi riteniamo che quei beni non fossero soggetti a Iva e da qualificare come corrispettivo, sono dei contributi regionali, e in ogni caso che Gabriele Accornero non avesse alcun motivo per ritenere che essi fossero dovuti", ha dichiarato all'Ansa l'avvocato Corrado Bellora, difensore di Gabriele Accornero. "Abbiamo già depositato ricorso al tribunale del Riesame - aggiunge il legale - e stiamo aspettando che venga fissato".