Finaosta spa contesta i giudizi espressi sul proprio operato e conferma che la richiesta di affidamento è stata sottoposta alle consuete procedure di valutazione che hanno fornito esito positivo ed era assistita dalle consuete garanzie ipotecarie.
Nello specifico, il business plan sottoposto dai titolari dell’impresa, pur nella inevitabile incertezza del verificarsi degli eventi futuri, presentava adeguati elementi di sostenibilità e, a supporto della sua fattibilità, i medesimi soggetti hanno compiuto un consistente investimento di mezzi propri. La sua mancata realizzazione è principalmente riconducibile a fattori estranei all’attività industriale dell’impianto di Pont-St-Martin. Il quadro delle garanzie assunte, inoltre, è coerente con la migliore prassi di settore e infatti, secondo il piano fornito dal curatore fallimentare, dovrebbe consentire un importante recupero del credito concesso.
È dunque inappropriato definire “improvvida” un’operazione di finanziamento adeguatamente istruita e valutata, peraltro volta a favorire il rilancio di un’importante realtà produttiva locale, così come sono reali e consistenti le garanzie ipotecarie costituite sui beni immobiliari del debitore, che infatti, come anticipato, consentiranno un importante recupero dell’esposizione creditizia. I mezzi propri apportati dai titolari dell’impresa nel progetto hanno consentito, tra l’altro, di garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti fino all’estate del 2018.
Finaosta spa confida nella possibilità di dimostrare la correttezza del proprio operato e si riserva ogni più ampia azione a tutela della propria immagine. on riferimento alle notizie di stampa sull’indagine della Guardia di Finanza per conto della Corte dei Conti relativa alla erogazione creditizia concessa nel 2016 alla società Cioccolato Valle d’Aosta srl, FINAOSTA spa precisa innanzitutto che allo stato non è accertata alcuna responsabilità in capo ai suoi amministratori e dipendenti. FINAOSTA spa ricorda che il procedimento aperto presso la Procura della Repubblica per l’accertamento di eventuali reati si è concluso con l’archiviazione del fascicolo.
FINAOSTA spa contesta i giudizi espressi sul proprio operato e conferma che la richiesta di affidamento è stata sottoposta alle consuete procedure di valutazione che hanno fornito esito positivo ed era assistita dalle consuete garanzie ipotecarie. Nello specifico, il business plan sottoposto dai titolari dell’impresa, pur nella inevitabile incertezza del verificarsi degli eventi futuri, presentava adeguati elementi di sostenibilità e, a supporto della sua fattibilità, i medesimi soggetti hanno compiuto un consistente investimento di mezzi propri.
La sua mancata realizzazione è principalmente riconducibile a fattori estranei all’attività industriale dell’impianto di Pont-St-Martin. Il quadro delle garanzie assunte, inoltre, è coerente con la migliore prassi di settore e infatti, secondo il piano fornito dal curatore fallimentare, dovrebbe consentire un importante recupero del credito concesso.
È dunque inappropriato definire “improvvida” un’operazione di finanziamento adeguatamente istruita e valutata, peraltro volta a favorire il rilancio di un’importante realtà produttiva locale, così come sono reali e consistenti le garanzie ipotecarie costituite sui beni immobiliari del debitore, che infatti, come anticipato, consentiranno un importante recupero dell’esposizione creditizia.
I mezzi propri apportati dai titolari dell’impresa nel progetto hanno consentito, tra l’altro, di garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti fino all’estate del 2018. FINAOSTA spa confida nella possibilità di dimostrare la correttezza del proprio operato e si riserva ogni più ampia azione a tutela della propria immagine.